PAVIa. Sarà una Asm più aperta al confronto con i 41 Comuni soci, in primis con quello di Pavia, e con l’obbiettivo di coordinare gli interventi tra le varie municipalizzate del territorio provinciale per ottimizzare le risorse a disposizione. È quanto emerge dalle prime parole del nuovo presidente, l’avvocato Giuseppe Roccioletti, chiamato a sostituire Manuel Elleboro in seguito all’indagine “Clean” e affiancato in Cda da Marialisa Boschetti e Piero Francesco Schifino. Uno dei primi nodi da affrontare saranno i grandi progetti legati ad impianti per il recupero delle materie prime/seconde, che il precedente Cda aveva già messo in cantiere.
«Stiamo valutando la situazione – dice l’avvocato Roccioletti – e i vari capiservizio, insieme al direttore generale facente funzioni, si sono impegnati a farci avere un report sui vari progetti da riprendere al più presto. Anche se, sulle questioni più importanti, non vi è mai stata una reale interruzione. L’appalto per la demolizione dell’ex inceneritore di Montefiascone, ad esempio, è andato avanti. Insomma, Asm non si è fermata. Quanto ai progetti per Montebellino, stiamo facendo delle valutazioni».
Altro tema da considerare è la riorganizzazione dell’azienda, considerato che oltre all’ex presidente Elleboro, al momento è indagato anche il direttore generale, Giuseppe Maria Chirico, per ipotesi di reato che vedono come parte offesa la stessa Asm Pavia Spa. Attualmente il dg è sospeso, ma i vertici aziendali dovranno prendere una decisione sulla sua posizione.
«Anche in questo caso stiamo conducendo degli approfondimenti – dice il neo presidente – chiaramente nel rispetto dei diritti di un lavoratore. Approfondimenti che non sono necessariamente legati all’indagine penale attualmente in corso. All’esito di queste riflessioni prenderemo una decisione. Tengo a precisare, in ogni caso, che al momento c’è un direttore generale facente funzioni, cioè il direttore amministrativo Ettore Campari».
Riguardo ai programmi per i festeggiamenti dei 120 anni di Asm, l’avvocato Roccioletti usa il registro dell’ironia. «Questo non è il momento più opportuno per discuterne. Diciamo che non si può azzerare tutto quanto è stato fatto in precedenza. Certo, se emergessero illeciti sarebbe diverso, ma laddove vi siano progetti per i quali l’azienda si sia già impegnata andremo avanti. Però, sinceramente, in questa fase non è la priorità».
Su una cosa il nuovo presidente di Asm Pavia è molto chiaro: «Il Cda chiederà di essere ascoltato dalla commissione comunale competente, anche per accogliere eventuali richieste. Allo stesso modo prevediamo di avere incontri con i sindaci dei Comuni che sono nostri soci per confrontarci».
L’ultima riflessione va a una situazione provinciale che, per sua natura, rischia di penalizzare le varie “municipalizzate” presenti sul territorio pavese. «Io credo che sarebbe opportuno creare un coordinamento. Asm Pavia aveva chiesto un finanziamento con i soldi del Pnrr; il progetto è stato bocciato perché la municipalizzata di Broni ne aveva presentato uno pressoché uguale. Se vi fosse una forma di coordinamento queste cose non accadrebbero. Magari ciascuna realtà potrebbe specializzarsi in un determinato contesto». —
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