VERBANIA. «Dobbiamo fare quello che è meglio per Eitan, non per qualcuno delle famiglie. Le famiglie devono stargli vicino insieme».
Lo ha detto Shmuel Peleg, nonno del piccolo Eitan (che, nelle settimane successive alla tragedia, rapì portando con sè il bambino in Israele e che, per l'accaduto, ha patteggiato venti mesi), arrivato a sorpresa all'udienza preliminare sulla tragedia del Mottarone, che si è aperta a Verbania: «Eitan ha perso sufficienti cose nella tragedia. Cosa mi aspetto dal processo? Voglio essere qua per mia figlia e la mia famiglia, Non ho sentimenti di vendetta né aspettative», ha detto parlando ai giornalisti a margine dell'udienza preliminare.
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«Eitan ora sta molto bene ed entrambe le famiglie sono con lui. Voglio essere presente, tornerò al Mottarone, e dopo starò a Pavia. Vivo in Israele ma starò qua con la mia famiglia. Abbiamo preso un posto qua per stare vicino al bambino che quest'anno compie 9 anni», ha concluso.