PAVIA. Le defezioni in maggioranza e le perplessità cresciute all’indomani degli arresti nell’ambito dell’inchiesta “Clean” stanno spingendo il Pgt (Piano di governo del territorio) in alto mare. La discussione in Consiglio comunale sul documento di programmazione urbanistica potrebbe essere rinviata a gennaio, anche se qualcuno, in maggioranza, suggerisce di metterci una croce sopra e passare l’incombenza alla prossima amministrazione.
Il summit
Ieri (lunedì 4 gennaio) c’è stato un incontro tra il sindaco Fracassi e i segretari provinciali della maggioranza di centrodestra che lo sostiene. Quindi il neo riconfermato Claudio Mangiarotti (FdI), Jacopo Vignati (Lega), Antonio Bobbio Pallavicini (Fi), Federico Morando (Pavia Prima) e Francesco Mantovani (Pavia Ideale). Il sindaco Fracassi ha raccomandato a tutti la massima discrezione sui contenuti dell’incontro, quindi non vi sono state dichiarazioni ufficiali ma solo indiscrezioni.
Basta con Fracassi
La presa di posizione più dura sarebbe arrivata da Morando: Pavia Prima non sarebbe disposta ad appoggiare la ricandidatura di Fabrizio Fracassi per un secondo mandato. Sul tema, Pavia Ideale (la lista che si rifà a quella del governatore Fontana) avrebbe invece proposto delle primarie per individuare il candidato ideale alle prossime elezioni comunali.
Il focus è poi passato sul Pgt, che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere approvato entro novembre e, invece, è ancora in fase di discussione. Il “non detto” all’interno della maggioranza indica che le prossime due date di Consiglio comunale, l’11 e il 14 dicembre, dovrebbero essere dedicate alla discussione del regolamento edilizio. Del nuovo piano di governo del territorio si dovrebbe tornare a parlare a gennaio, soluzione che potrebbe consentire di riequilibrare la maggioranza e di mettere al sicuro il sindaco da ulteriori scossoni. Anche se ieri, nel corso del faccia a faccia, Fratelli d’Italia avrebbe espresso la volontà di accantonare del tutto la discussione sul documento di programmazione urbanistica, lasciando all’amministrazione comunale che verrà il compito di riprendere in mano le carte.
Tensioni e timori
Sul tema dell’Urbanistica, al momento, pesano tensioni esplicite e timori non dichiarati. Le prime sono venute alla luce già due volte nel corso della discussione sul Pgt, quando la maggioranza si è trovata a non avere i numeri per votare. Inoltre non va scordata la circostanza in cui, grazie all’astensione di sei consiglieri comunali di maggioranza, passò la mozione della minoranza che impegnava il sindaco a revocare il cda di Asm: una posizione a suo modo “profetica”, considerato che di lì a poco il presidente Elleboro è finito ai domiciliari con il dg Chirico e la consigliera Fedegari è stata indagata.
C’è poi un malessere “sotterraneo”, alimentato dall’intervento sulla scena della procura della Repubblica. Nel nuovo Pgt, infatti, compaiono alcuni terreni, sia a Nord che a Ovest, riconducibili a persone non indagate, ma che vengono citate nell’ordinanza di custodia cautelare che ha decapitato i vertici di Asm. I consiglieri ne parlano, sia in maggioranza che in opposizione, e c’è chi si sta chiedendo se convenga arrivare al voto.
