ZERBOLò
Un altro cinghiale positivo alla peste suina africana. Il ritrovamento, avvenuto in località Bosco Mezzanone a Zerbolò, obbliga a mantenere alta l’allerta per un virus che, come spiega Felice Novazzi, veterinario e presidente dell’Atc 3, «è lento, resistente agli agenti atmosferici e persistente in natura per mesi e mesi». Zerbolò è uno dei Comuni che fanno parte della zona rossa definita da Bruxelles. Nei giorni scorsi il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana aveva firmato l’ordinanza che, recependo la direttiva della Commissione europea, istituiva ufficialmente l’area di restrizione II. Un provvedimento «necessario, vista l’evoluzione epidemiologica della peste suina con la conferma di alcuni casi di contagio della malattia individuati nel Parco del Ticino, sia in territori della provincia di Pavia che Milano».
zona rossa
La zona rossa, in provincia di Pavia, riguarda tutti i Comuni del Parco del Ticino: Mezzanino, Linarolo, Valle Salimbene, San Martino, Carbonara, Villanova, Zerbolò, Garlasco, Borgo San Siro, Gambolò, Vigevano, Cassolnovo, Gropello, Travacò, Pavia, Torre d'Isola, Bereguardo, San Genesio, Zeccone, Borgarello, Casorate, Giussago, Certosa, Vellezzo Bellini, Rognano, Battuda, Marcignago, Trivolzio, Trovo. In provincia di Milano quelli in zona di restrizione II sono: Motta Visconti, Besate, Morimondo, Ozzero, Abbiategrasso, Vernate, Rosate, Calvignasco, Bubbiano, Gudo Visconti, Casarile, Vermezzo con Zelo, Albairate. Le misure di sicurezza dovranno essere seguite da tutti coloro che ci abitano, ma anche da coloro che frequentano il parco.
Per gli escursionisti è obbligatorio il cambio di calzature e provvedere al lavaggio delle suole delle scarpe, mentre i ciclisti devono lavare le gomme delle bici. Lavaggio delle gomme anche per le auto. Manifestazioni con un numero superiore a 20 persone, in aree non delimitate e recintate, vanno autorizzate dai Comuni. «Comportamenti da tenere – spiega Novazzi - per evitare la trasmissione di un virus che non ha conseguenze sulla salute dell’uomo, ma è estremamente contagioso, capace di resistere a lungo negli animali deceduti, abbandonati sul terreno». —
Stefania Prato
