MORTARA. Chieste tre condanne per altrettanti imputati nel secondo processo per il rogo di rifiuti alla ex Eredi Bertè di Mortara, incendio avvenuto nel settembre 2017. L’accusa ha chiesto, oggi lunedì 13, 6 anni di carcere per l’ex titolare Vincenzo Bertè. Ma anche 7 anni per Andrea Biani (avvocato Mario Marino) e all'epoca dei fatti amministratore della Eredi Bertè Recology, e 3 anni per Vincenzo Ascrizzi (avvocato Domenico Ascrizzi), all'epoca titolare della Mwr.
In questo procedimento le accuse riguardano reati di tipo fiscale e l'accusa di riciclaggio, contestazioni legate al fallimento della ditta. Sono parti civili nel processo il fallimento della Eredi Bertè (avvocato Andrea Rodolfo Masera), il Comune di Mortara (avvocata Anna Maria Ghigna), la municipalizzata As Mortara (avvocata Anna Rita Biscaldi), l’associazione Futuro Sostenibile in Lomellina (avvocata Loriana Zanuttigh) e Legambiente Lombardia (avvocato Sergio Cannavò).
La sentenza è prevista per gennaio. Nelle scorse settimane in un primo processo per incendio doloso l’ex titolare Vincenzo Bertè, 55 anni, è stata condannato per incendio doloso a 4 anni di condanna. L’accusa aveva chiesto 5 anni. Riconosciute in quella sede anche risarcimenti provvisionali alle parti civili. Intanto il Comune di Mortara ha avviato il campionamento dei rifiuti combusti e ancora presenti dal 6 settembre 2017 nell’impianto di via Fermi a Mortara. L’obiettivo è bonificare la montagna da 17mila metri cubi, più di quanto autorizzato, con fondi regionali: la stima è di costi per oltre 6 milioni di euro.