Dorno. L’impianto di trattamento rifiuti edili della ditta Cossali in via Zinasco era stato autorizzato dalla Provincia nel 2017. Ma, almeno secondo la ricostruzione di carabinieri forestali ed Arpa, non era autorizzata quella discarica da 27mila metri quadri e 66.500 metri cubi di rifiuti speciali soprattutto provenienti dalla stessa azienda edile Cossali.
Per questo gli ufficiali di polizia giudiziaria hanno posto sotto sequestro l’intera area. Una vicenda che riguarda l’azienda edile Cossali, una delle più conosciute della provincia di Pavia. Fondata nello scorso secolo a Dorno, ora è alla seconda generazione con a capo Fabrizio Cossali, 51enne ed uno dei due figli del fondatore.
La ricostruzione degli inquirenti
Nell'area di via Zinasco, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono stati ritrovati nove enormi cumuli di rifiuti, con la presenza anche di circa 17mila metri cubi di terre e rocce di scavo non trattate di cui non si conosce l'origine. Sono state rinvenute anche terre e residui di asfalto provenienti da un impianto di trattamento rifiuti. Arrivando in tutto ai 66.500 metri cubi di rifiuti contestati. Indagini che sono avvenute anche con l’ausilio di riprese aeree tramite un drone dell’Arpa. Gli accertamenti sono stati poi compiuti dai carabinieri forestali di Mortara e dai carabinieri del nucleo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Pavia. «Dai primi accertamenti - sottolineano gli inquirenti - è emerso che le attività di deposito sono state effettuate in assenza delle previste autorizzazioni urbanistico-edilizie e per quanto attiene i rifiuti rinvenuti in assenza delle previste autorizzazioni ambientali».
Per questo l’area, terreni vicini alla sede dell’azienda dornese che sarebbero adibiti ad accogliere sottoprodotti destinati ad un nuovo utilizzo, è stata posta sotto sequestro probatorio, quindi per garantire la prosecuzione delle indagini.
Ci sono ancora in corso accertamenti per chiarire l’origine dei rifiuti edili rinvenuti, indagini che sono condotte sempre dai carabinieri forestali. Il sequestro probatorio è avvenuto martedì mattina, ma la notizia è stata diffusa solo ieri .
Cossali si difende
La notizia del sequestro si è rapidamente diffusa a Dorno e dintorni. La ditta Cossali è un’azienda storica del territorio, con molti appalti anche nel settore pubblico tra cui molte opere anche nel capoluogo provinciale Pavia. A Dorno, invece, Cossali ha avuto di recente in subappalto i lavori di copertura della roggia Batterra.
«Dalla documentazione in nostro possesso circa la provenienza e la qualità dei materiali oggetto di sequestro, e che a breve inoltreremo all'autorità giudiziaria, le contestazioni mosse a Cossali non hanno alcun fondamento - spiegano Fabio Chiosi ed Enrico Romano, gli avvocati del foro di Napoli che rappresentano il titolare dell’azienda edile di Dorno Fabrizio Cossali -. Siamo certi di chiarire quanto prima i contorni di questa vicenda che, al momento, lede anche l'immagine di un imprenditore serio ed onesto come il nostro assistito. Ovviamente, essendo in una fase di indagini che impone, è bene ricordarlo, a tutte le parti il massimo riserbo, non possiamo esprimerci oltre se non confidando come sempre nel buon lavoro della magistratura».
