PAVIA. Si torna a scuola. In provincia di Pavia questo coincide con l’arrivo in classe di circa 60 mila alunni dai 6 anni in su e negli asili di circa 20mila bimbi fino a 5 anni. Ma ciò avviene proprio in un momento in cui i contagi Covid sono cresciuti del 44%. Dati che preoccupano i presidi pavesi, alle prese con la necessità di prevedere e contenere il fenomeno delle nuove infezioni da una parte e con la quasi assoluta assenza di prescrizioni anti-Covid dall’altra.
La circolare di riferimento
Il riferimento al riguardo, ultimo di una serie che ha impegnato le scuole in tre anni di pandemia, è la circolare del ministero della Salute datata 11 agosto 2023, la quale non impone l’obbligo di isolamento, ma suggerisce la necessità, se si hanno sintomi sospetti Covid, di sottoporsi a tampone, di indossare mascherine e di rimanere a casa fino a che non si sia guariti. Ma cosa faranno i presidi quando le classi si riempiranno di bambini e ragazzi ad alto rischio trasmissione contagio?
La voce dei presidi
«Un po’ di preoccupazione c’è – afferma Cristina Comini, preside dell’istituto Cossa di Pavia. «Al riguardo non c’è alcun obbligo da parte della scuola ma, visti i nostri 1.700 alunni, abbiamo ritenuto opportuno mantenere i sanificatori nelle classi e percorsi separati. In caso di studenti con sintomi, avviseremo le famiglie e saremo pronti a distribuire mascherine».
Per Silvana Fossati, preside dei licei Taramelli-Foscolo di Pavia e reggente dell’ipsia Cremona (in tutto circa 1.590 studenti) «ci si trova in una situazione di osservazione». «Lasciamo iniziare le lezioni senza ansia - aggiunge -, ma siamo pronti a intervenire e se sarà necessario far indossare le mascherine. Confido nel buon senso elle famiglie».
Mentre Elda Frojo, preside dell’istituto Casale di Vigevano (850 alunni), precisa: «Se non ci sono prescrizioni precise riguardo alla necessità di indossare le mascherine per gli alunni che abbiano sintomi, evitiamo di prevederle. Ci atteniamo alle norme». Come del resto fa Alberto Panzarasa, preside dell’istituto Cairoli di Vigevano Che premette: «Ci troviamo in un periodo che ricorda il pre-Covid». E prosegue: «È ancora attivo il portale relativo alla segnalazione di casi, ma non sono arrivate nuove indicazioni da Ats. Può darsi che arrivino». Che fare se un alunno presenta sintomi sospetti? «Va trattato con precauzione, sicuramente avviseremo la famiglia. Quanto al resto, siamo pronti a rispolverare le mascherine. Non lo nascondo, un po’ di preoccupazione c’è».
Il portavoce dei dirigenti pavesi
Infine si alza la voce di Matteo Loria, presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi e dirigente del Caramuel-Roncalli di Vigevano. «Ormai non ci sono più misure anti-Covid obbligatorie, ma solo consigliate o raccomandate - dice -. Non si può più imporre la mascherina neppure ai positivi conclamati. E non si può allontanare nessuno da scuola». Cosa succederà? «Difficile dirlo – conclude –. Lasciamo iniziare l’anno e ne riparleremo».
