TRIVOLZIO. Si indaga per omissione di soccorso. Sarebbe questa - e non omicidio - l’ipotesi di reato contenuta nel fascicolo aperto dalla procura di Pavia sulla morte di Fabio Friggi, il netturbino 44enne di Motta Visconti che, nel pomeriggio del 18 agosto scorso, era stato trovato senza vita nel cortile di una villetta di Trivolzio, in via delle Orchidee, dopo che ne era stata denunciata la scomparsa. Gli accertamenti sono ancora in corso ma per consentirne lo svolgimento la procura ha indagato l’amica della vittima, la 25enne Chiara Molinari, la giovane che abita nella villetta in cui l’uomo era stato trovato privo di vita. Si ipotizza dunque l’incidente provocato da un malore e un ritardo nei soccorsi.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:13032077]]
L’allarme in ritardo
Le indagini della procura, assegnate ai carabinieri della compagnia di Pavia, sono avvolte nel riserbo più assoluto. La dinamica dei fatti deve ancora essere accertata e si dovrà attendere, in particolare, la relazione dei Ris di Parma, che hanno svolto nella villetta due sopralluoghi, nel corso dei quali era stata trovata una macchia di sangue all’esterno della villetta, a circa 20 metri, e altre macchie ematiche all’interno della casa, al piano superiore e sulle scale.
Il corpo di Fabio Friggi, di cui la sorella aveva denunciato la scomparsa qualche giorno prima, era stato trovato verso le 14.30 del 18 agosto scorso, con una ferita alla testa. Lui e Chiara Molinari avevano trascorso insieme la serata e parte della notte precedente. Cosa sia accaduto in queste ore è ancora avvolto nel mistero. La giovane, sentita dai carabinieri, aveva detto di essersi svegliata nel primo pomeriggio e di avere trovato il corpo dell’amico senza vita. Non aveva chiamato però i soccorsi, bensì alcuni amici che avevano poi contattato il 118.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:13013268]]
L’autopsia
L’ipotesi del malore pare sostenuta dalle prime indiscrezioni emerse dall’autopsia: la causa della morte di Friggi non sembra essere riconducibile alla lesione alla testa. L’uomo, quindi, sarebbe morto per altre cause, forse un malore che potrebbe avere provocato una caduta. Per avere la certezza della causa della morte e della direzione che prenderà l’inchiesta bisognerà però attendere la relazione finale dei medici legali.
Interrogativi da chiarire
Ci sono ancora tanti aspetti da chiarire. Se l’ipotesi del malore dovesse essere confermata, perché la giovane (difesa dall’avvocata Agnese Grippo) ha aspettato a chiedere aiuto? E perché ha chiamato gli amici e non subito i soccorsi? Da chiarire anche il buco di mezz’ora, tra l’una e mezza e le due della notte tra il 18 e il 19 agosto. La Panda bianca di Friggi era stata infatti inquadrata delle telecamere del paese a quell’ora all’uscita da Trivolzio in direzione di Trovo. E mezz’ora dopo era stata di nuovo ripresa mentre rientrava a Trivolzio. Poi la vettura era rimasta parcheggiata in via Delle Orchidee sino al pomeriggio del giorno dopo, quando era stata sequestrata dai carabinieri e portata in un’officina meccanica per poter eseguire i rilievi scientifici. È evidente che gli investigatori stanno cercando di scoprire dove è andato Fabio Friggi in quella mezz’ora notturna, cosa ha fatto e se ha incontrato qualcuno. —
