TRIVOLZIO. Una grossa macchia di sangue sulla strada a oltre venti metri dalla villetta del mistero dove è stato trovato il corpo di Fabio Friggi. L’hanno scoperta e refertata con il cartellino numero 1 i carabinieri del Ris di Parma durante il sopralluogo di mercoledì scorso.
Macchie di sangue
Poi due macchie più piccole sui gradini vicino alla porta d’ingresso. Anche queste sono state refertate dagli investigatori scientifici dell’Arma. Tracce importanti che potrebbero contribuire ad avvicinare la verità sul giallo di via Delle Orchidee.
I carabinieri dovranno prima di tutto stabilire se quel sangue appartiene al 44enne netturbino di Motta Visconti. In caso di risposta positiva l’indagine potrebbe avere sviluppi precisi. Fabio Friggi potrebbe essere stato aggredito prima di entrare nell’abitazione dell’amica Chiara Molinari da dove non è più uscito vivo. Ma chi lo ha aggredito? Ma potrebbe anche essere caduto a causa di un malore e aver battuto la testa sull’asfalto.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:13009706]]
Per il momento cercare risposte a livello ufficiale è impossibile perché l’inchiesta non ha ancora chiarito se Fabio Friggi sia stato ucciso oppure se il decesso sia stato provocato da un incidente oppure da un malore. In ogni caso sembra che il corpo sia stato spostato più volte.
La verità sul giallo di via Delle Orchidee potrebbe arrivare anche dai tabulati dei telefoni cellulari dei protagonisti. I carabinieri hanno infatti acquisito quelli della vittima Fabio Friggi e dell’amica Cristina Molinari di 25 anni. È la figlia della padrona di casa, che era in vacanza. I militari stanno quindi cercando di identificare tutte le persone delle chiamate in entrata e in uscita dal pomeriggio di giovedì 17 sino al pomeriggio del giorno dopo, quando è stato trovato il corpo del netturbino nel cortile della villa.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:13010276]]
Telefonate notturne
Gli investigatori dovranno quindi setacciare le telefonate e soprattutto gli orari per verificare se ve ne sia qualcuna legata al giallo della morte di Fabio Friggi.
Sarà importante chiarire l’orario delle chiamate della vittima per stabilire (anche se non sarà possibile con la massima precisione) quando è avvenuto il decesso. Una verifica telefonica che potrebbe essere collegata a quello strano viaggio di Fabio Friggi dall’una e mezza di notte sino alle due. La Panda del netturbino era stata infatti inquadrata a quell’ora all’uscita da Trivolzio in direzione di Trovo. E mezz’ora dopo era stata di nuovo ripresa mentre rientrava in paese.
Poi la vettura era rimasta parcheggiata in via Delle Orchidee sino al pomeriggio del giorno dopo, quando era stata sequestrata dai carabinieri e portata in un’officina meccanica per poter eseguire i rilievi scientifici. È evidente che gli investigatori stanno cercando di scoprire dove è andato Fabio Friggi in quella mezz’ora notturna e, soprattutto, cosa ha fatto e eventualmente chi ha incontrato.
Le indagini, intanto, stanno proseguendo, ma senza sviluppi particolari. Gli investigatori sono in attesa dell’esito dell’autopsia, un esame che potrebbe chiarire la causa precisa del decesso.
