Voghera. Elisa Roveda, la mamma di 44 anni accusata di avere ucciso strangolandolo il figlio Luca di 11 mesi, la mattina del 14 luglio nell'appartamento di famiglia in strada Mezzana, è ancora ricoverata nel reparto di psichiatria del San Matteo di Pavia. Mentre l'appartamento dove è avvenuto il delitto è ancora sotto sequestro. È questa la situazione ad un mese esatto dalla tragedia che ha scosso un’intera città.
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La donna, come detto, è in cura nel reparto del policlinico pavese: già prima del delitto era seguita da tre specialisti per sintomi riconducibili ad una forte depressione. Tanto che non veniva mai lasciata solo in casa con il bambino, il primo figlio avuto con il marito Maurizio Baiardi. Una maternità voluta, ma poi nelle ultime settimane qualcosa era cambiato. Tanto che il marito, autotrasportatore a Voghera, e la mamma di Elisa si davano il cambio nell’appartamento di via Mezzana. E proprio la mattina in cui è morto Luca stava arrivando la madre di Elisa, che è stata la prima a scoprire la tragedia.
«Una situazione delicata dopo un dramma famigliare - si limita a dire l’avvocato di fiducia di Elisa Roveda, Gianfranco Ercolani -. Elisa Roveda resta in cura al San Matteo, le indagini sicuramente proseguono. L’appartamento al momento è vuoto, la famiglia comunque non ha necessità impellente di riaverlo disponibile: non sono state fatte istanze di dissequestro. Quando la procura deciderà di togliere i sigilli la famiglia ne tornerà in possesso».
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L’inchiesta
A coordinare le indagini è il pubblico ministero Paolo Mazza, che aveva chiesto inizialmente la custodia cautelare in carcere per Elisa Roveda. Fino a quando però i medici del San Matteo non scioglieranno la prognosi e dimetteranno la donna non sarà possibile. Al momento infatti le condizioni della 44enne accusata dell’uccisione del figlio non sono compatibili con la vita in carcere.
Il piccolo Luca era stato sepolto, con una cerimonia strettamente privata, pochi giorni dopo la morte. Ci sono stati esami autoptici sul bambino, a cui ha partecipato un esperto per conto della difesa di Elisa Roveda. Le indagini, intanto, proseguono cercando di scavare nella vita della donna che è accusata della morte violenta del figlio di 11 mesi. Cercando di capire la sua situazione di salute, dato che era in cura da tre medici ed inoltre nell’appartamento sono stati trovati psicofarmaci ed anche appunti scritti dalla donna in cui si diceva inadeguata al ruolo di vivere, ma anche di sentirsi sopraffatta e senza voglia di vivere.
