PAVIA. Pronti per partire: valigie fatte e umore alle stelle. Ma all’ultimo - di solito il giorno prima - arriva la telefonata (dell’agenzia o della compagnia aerea) che dà questa sgradevole notizia: «Ci spiace comunicarle che il suo volo è stato cancellato». A quel punto si scatena il panico, con l’indecisione sul da farsi. In questa estate arrivata al culmine, sono una 30ina i pavesi in questa situazione: cancellato il volo che avevano prenotato, hanno dovuto scegliere tra farsi riposizionare, cioè prenotare un nuovo volo, di solito per il giorno dopo, oppure farsi rimborsare il biglietto, con risultati non sempre soddisfacenti.
Volo a sorpresa
Ne sa qualcosa Federconsumatori Pavia, il cui presidente Cristiano Maccabruni da giorni assiste all’incessante arrivo di persone che protestano per voli cancellati, viaggiatori che contestano soprattutto «la mancata tutela che ne deriva». È lo stesso Maccabruni a parlare: «Premetto che nell’ultimo anno la tutela, anche nel settore trasporti, è diminuita fortemente – spiega –. E questo sta peggiorando nel periodo estivo, con particolare riferimento ai voli aerei».
In termini concreti questo avviene a causa dell’incertezza che aleggia sulle prenotazioni dei voli per le vacanze, in Italia o all’estero, fatte magari anche mesi prima. «Tutto fila liscio fino a che si arriva agli ultimi giorni – prosegue Maccabruni –. Sempre più spesso accade che la compagnia aerea, oppure l’agenzia di viaggi a cui i passeggeri si sono rivolti, telefonino all’intestatario della prenotazione per comunicargli l’avvenuta cancellazione del volo». Una tragedia quando si sono già messe in conto giornate di sole, di mare o escursioni verso mete lontane. A quel punto le strade da percorrere sono solo due.
«Solitamente la compagnia, o l’agenzia che fa da tramite, propongono di riposizionare il cliente verso un secondo volo – spiega il presidente di Federconsumatori Pavia –. In questo caso va da sè che il primo giorno di vacanza (solitamente la partenza è fissata di pomeriggio-sera) si debba dare per perso. Quindi si partirà il giorno successivo».
Rimborsati a metà
«Il problema sorge nel momento in cui il cliente rifiuta di essere riposizionato - sottolinea il presidente di Federconsumatori Pavia –. Se la legge gli riconosce il diritto al rimborso del biglietto e ad un indennizzo (compensazione) per una cifra compresa tra 250 e 600 euro, proporzionale alla lunghezza della tratta, in realtà l’interessato si vede proporre un rimborso a metà. E non ha scelta perché, se non si stratta di voli costosi, non gli conviene citare la compagnia in giudizio».
Questo problema, conclude Maccabruni, «solitamente non si presenta con le compagnie di bandiera, ma con quelle low cost: succede che cancellino il volo e che rimborsino, se va bene la metà». Perciò l’associazione, per i 30 pavesi che si sono rivolti ad essa, ha presentato reclamo alle compagnie aeree e nel contempo inoltrato segnalazione all’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile).
