Via alle azioni legali per i risarcimenti; a disposizione però c’è solo la casa di Pavia e qualche quadro
PAVIA. Sta scontando in carcere una condanna, senza possibilità di appello, a dieci anni e 4 anni mesi di carcere. Una sentenza che diverse vittime stanno ora cercando di far valere anche sul fronte dei risarcimenti. Nei confronti di Sergio Contrini, 67 anni, l’ex assessore ai Servizi sociali arrestato a febbraio del 2021 con l’accusa di avere dilapidato il patrimonio di decine di anziani di cui era amministratore di sostegno, sono partite le cause civili in cui il giudice dovrà stabilire il danno subito da tanti anziani e soggetti fragili.
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Non tutti, però, hanno fatto causa: di 40 persone offese solo una decina, al momento, ha intentato un’azione legale per provare a ottenere il risarcimento. Altri sembrano averci rinunciato: molti sono anziani soli, con scarse disponibilità economiche gestite da amministratori di sostegno. Le cause hanno un costo e Contrini, dagli accertamenti patrimoniali, è di fatto nullatenente.
Pochi beni a disposizione
A disposizione per i risarcimenti ci sono alcuni beni confiscati, che però non basteranno a coprire tutto il danno, che ammonta a circa 1,8 milioni di euro. Un danno patrimoniale destinato ad aumentare, perché il giudice civile potrebbe aggiungere anche quello “morale” per il comportamento tenuto da chi avrebbe dovuto tutelare persone fragili e invece ha dissipato i loro patrimoni.
Il giudice civile dovrà, in altre parole, quantificare il danno complessivo: nella sentenza di primo grado del giudice Luigi Riganti, poi confermata in appello e in Cassazione, erano state stabilite solo provvisionali, per circa 300mila euro, cioè degli anticipi sul risarcimento.
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La procura aveva ottenuto il sequestro preventivo (che è diventato conservativo e quindi a disposizione dei risarcimenti) della casa di proprietà di Contrini a Pavia, di alcuni quadri e oggetti di valore, tra cui gioielli e bottiglie di vino di pregio, ma poche somme di denaro. Ai beni pignorati a Contrini vanno aggiunti anche gli immobili messi a disposizione dall’altro imputato, l’amico Douglas Di Modica, che aveva patteggiato 4 anni e 6 mesi. Di Modica aveva messo a disposizione due case con box a Milano e l’attività di un ristorante. Beni, però, per i quali non era stato nominato un commissario giudiziale e che alcuni avvocati stanno avendo problemi ad aggredire almeno per le provvisionali. Contro Di Modica è arrivata a sentenza già una prima causa civile: il giudice ha stabilito un risarcimento di 94mila euro per un invalido 60enne.
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Dal conto corrente dell’uomo erano spariti 130mila euro: una parte era finita alla società ricollegabile a Di Modica, che aveva come ragione sociale l’esercizio di attività ristorative. A quanto pare il denaro era servito ad avviare un ristorante a Milano.
contrini trasferito
Nelle scorse settimane Contrini è stato trasferito dal carcere di Bergamo a quello di Bollate, noto per avere adottato da tempo un sistema di detenzione più aperto e orientato alla rieducazione più che alla “punizione” dei reclusi.
A Bollate i detenuti possono contare su stanze di detenzione aperte dalle 8 alle 20, celle singole, da due o da quattro posti, con la possibilità graduale di ottenere libertà di movimento all’interno dell’istituto, aderire a offerte lavorative, formative e culturali di diversa natura.
Subito dopo l’arresto, nel 2021, Contrini era stato portato a Torre del Gallo, dove era rimasto per quasi un anno e mezzo fino a che l’allora direttrice del carcere aveva chiesto il trasferimento a Bergamo, ritenendo che non ci fossero più le condizioni ambientali perché Contrini rimanesse a Pavia. Questo soprattutto per il ruolo nella società ricoperto in passato, anche tra i detenuti, attraverso alcune associazioni, e la rete di conoscenze che aveva mantenuto anche dopo la sua vicenda giudiziaria.
