PAVIA. Dal prossimo anno accademico il collegio Volta diventa il sesto collegio di merito presente in città. Lo ha deciso il ministero dell’Università e della Ricerca che ha riconosciuto complessivamente tre nuovi collegi a Pavia, Trieste e Firenze.
La nomina per il Volta
La struttura, guidata dal rettore Ermanno Gherardi che, prossimo alla pensione, a settembre lascerà il timone al professor Angelo Taglietti, è stata fondata nel 2000 e ora, dopo 23 anni, è diventata collegio di merito.
Con caratteristiche nuove: infatti gli studenti, oltre a usufruire di vitto e alloggio, seguiranno un percorso formativo di eccellenza, parallelo agli studi universitari e orientato allo sviluppo di soft skills, alla preparazione del mondo del lavoro e alla mobilità internazionale. Gli studenti saranno ammessi attraverso un concorso che ne valuta i meriti scolastici e accademici, oltre alle motivazioni, indipendentemente dal reddito. «A livello nazionale non esiste un sistema universitario che offra quattro collegi di merito accreditati privati, a cui si aggiungono 2 collegi pubblici riconosciuti di merito», sottolinea il professor Francesco Rigano, presidente di Edisu, ricordando come Pavia ospiti complessivamente 17 collegi per un totale di 2500 posti. L’università conta 26mila iscritti e i collegi, precisa Rigano, offrono potenziale ospitalità al 25% degli studenti fuori sede. «A livello nazionale, il modello di residenzialità universitaria proposto da Pavia rappresenta un unicum, non ha infatti paragoni per il rapporto tra offerta di posti collegiali e numero di iscritti – spiega il presidente dell’ente per il diritto allo studio universitario -. Non esiste alcuna città che abbia ben 17 strutture collegiali».
Intanto si sono aperti i bandi di ammissione ai 57 collegi universitari di merito italiani, riconosciuti e accreditati dal Ministero e rappresentati dalla Conferenza dei Collegi Universitari di Merito (Ccum), che per l’anno accademico 2023-24 mettono a disposizione oltre 1.000 posti in 18 città universitarie italiane. Saranno disponibili più di 1000 borse di studio, garantite, oltre che dai collegi, dagli enti con cui Ccum ha stretto accordi: lnps e Fondazione Enpam. A queste si aggiungono le oltre 3.000 borse di studio erogate direttamente dai collegi per gli studenti ammessi negli anni precedenti.
I dati
«Servono più strutture di qualità in cui accogliere gli studenti universitari e offrire loro, oltre all’alloggio, occasioni di crescita culturale, mobilità internazionale e orientamento al lavoro con attenzione anche alla socialità e al benessere dei ragazzi – sottolinea Vincenzo Salvatore, presidente della Conferenza dei collegi universitari di merito -. Una risposta a questo bisogno, che tenga conto anche dell’aumento del costo della vita, deve necessariamente arrivare dai 660 milioni del Pnrr e dalla riqualificazione degli immobili pubblici annunciata dal Governo. L’auspicio è che la qualità e il valore della vita universitaria siano messe al centro dei lavori».
In Italia gli studenti universitari sono 1,9 milioni e 450.000 circa vivono “fuori sede” a fronte di circa 50.000 posti disponibili nelle residenze universitarie. Gli appartamenti hanno costi compresi tra i 7.000 e 9.500 euro all’anno (alloggio, vitto, utenze, internet) in aumento di almeno il 13% rispetto al 2021. Un anno in un collegio di merito, invece, tenendo conto che oltre il 70% dei collegiali riceve borse di studio che coprono dal 30 al 100% delle spese, a seconda del reddito Isee, ha un costo medio rimanente tra i 5.500 e i 7.000 euro.
Stefania Prato