VARZI. Peste suina africana: la Regione corre ai ripari e vieta la caccia in molti comuni dell'Oltrepo. Il governatore Attilio Fontana ha firmato un’ordinanza in cui sono elencate le disposizioni per la prevenzione e il controllo della peste suina, una malattia virale non trasmissibile all’uomo che colpisce suini e in modo particolare i cinghiali.
Due le fasce individuate. Situazione delicatissima nella zona di “Restrizione II”, area considerata a massimo rischio infezione dove sono inclusi i Comuni confinante con il Piemonte dove è proliferata la peste: Ponte Nizza, Bagnaria, Brallo di Pregola, Menconico, Zavattarello, Romagnese, Varzi, Val di Nizza, Santa Margherita di Staffora, Cecima, Colli Verdi (la località di Valverde). Qui vige l'obbligo da parte dei comuni di affissione, all'ingresso dei centri abitati di apposita segnaletica, predisposta da Ats Pavia, di avviso di accesso in zona di “Restrizione II” per Peste suina africana. È vietata l’attività venatoria collettiva di qualsiasi tipologia, l’attività di addestramento cani e l’attività venatoria nei confronti dei cinghiali. Le attività all’aperto svolte nelle aree agricole e naturali, ludico - ricreative e sportive sono consentite nel rispetto delle misure di biosicurezza. Manifestazioni e raduni campestri con un numero superiore a 20 persone, in aree non delimitate e recintate o prossime alle strade asfaltate, vanno autorizzate dai Comuni. Per quanto riguarda la caccia al cinghiale deve essere garantito il rafforzamento della sorveglianza nei confronti della peste suina attraverso la ricerca attiva delle carcasse di cinghiale, con cadenza almeno settimanale.
La zona di “Restrizione I” comprende Rocca Susella, Montesegale, Godiasco, Borgoratto Mormorolo, Fortunago, Volpara, Borgo Priolo, Rocca de' Giorgi, Rivanazzano Terme, Colli Verdi (Ruino e Canevino). In questi Comuni dovrà essere garantito il rafforzamento della sorveglianza attraverso la ricerca delle carcasse, con cadenza almeno quindicinale. In questa zona l’attività venatoria verso il cinghiale è consentita con modalità selettive. «Siamo molto preoccupati per l'attività venatoria - sottolinea Gabriele Scabini, presidente dell'Ambito Territoriale Caccia 5 di Varzi -. Nei prossimi giorni faremo degli incontri per valutare meglio la situazione». —
ALESSANDRO DISPERATI