foto da Quotidiani locali
BEREGUARDO. Verrà rifatto radicalmente il ponte in chiatte. Il progetto, già sottoposto martedì alla conferenza dei servizi preliminare, è stato presentato mercoledì in municipio dal presidente della Provincia Giovanni Palli ai sindaci e al Comitato Ticino 2000. Un progetto elaborato dalla Bridge Engineering, società di ingegneria specializzata nella progettazione di ponti e grandi strutture, che prevede non solo l’eliminazione dell’assito ligneo, rimosso e sostituito da una soletta in cemento armato sulla quale verrà posata una lamiera grecata zincata, ma anche una soluzione innovativa per tutelare le barche in caso di secca.
I BARCONI
Un intervento abbastanza invasivo che necessita dell’autorizzazione di enti, come Parco del Ticino, Aipo, Arpa, che dovranno esprimere il loro parere a luglio. È infatti stata proposta la realizzazione di strutture leggere in acciaio, di una colorazione idonea al contesto paesaggistico, da inserire nel terreno, in modo da sostenere i barconi quando il fiume è in secca, consentendo alle chiatte di alzarsi o abbassarsi rimanendo in asse. Lavori dal costo iniziale di 1,3 milioni, salito poi a 2,2 per il caro prezzi. Ma la Provincia ha accantonato un “tesoretto” di 3 milioni proprio per realizzare questo intervento di salvaguardia dei barconi, qualora venisse approvato dalla conferenza dei servizi. Si procederà anche alla manutenzione straordinaria di tutte le superfici in acciaio, con sabbiatura, zincatura e verniciatura delle barche, dell’impalcato e dei piloni, al ripristino dei collegamenti con funi in acciaio e al miglioramento del collegamento tra barche e impalcato, all’installazione di nuovi giunti di dilatazione.
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«Il nostro obiettivo – sottolinea Palli – è quello di migliorare la sicurezza e valorizzare un’infrastruttura strategica. Si sta lavorando per dare risposte concrete e garantire i tempi previsti su un intervento emblematico per il territorio provinciale. Abbiamo tutte le risorse necessarie per procedere a un risanamento radicale dell’infrastruttura, ma anche per sperimentare nuove soluzioni. Risorse importanti, quasi 3 milioni già stanziati, messe in campo dalla Provincia anche grazie a finanziamenti regionali e nazionali».
TEMPI
Per quanto riguarda i tempi, il presidente avverte che «si intende restituire ai cittadini il nuovo ponte entro l’estate 2024». I tempi di inizio dei lavori però non sono ancora certi perchè dipendono dalla conferenza dei servizi e dai tempi di autorizzazione all’intervento aggiuntivo. E, a questo punto, è anche prematuro dire se durante i lavori il ponte dovrà essere chiuso totalmente o meno. «La collaborazione – aggiunge - è il primo elemento che emerge in questo percorso intrapreso dalla Provincia che comporta il confronto con i molti soggetti coinvolti. Un percorso che prevede la conferenza dei servizi preliminare e la presentazione del progetto definitivo e di soluzioni innovative». Nuove proposte progettuali che hanno riguardato anche il piano viario, con materiale capace di garantire più resistenza e ridurre le manutenzioni. Sarà poi realizzata una pavimentazione impermeabilizzante «di caratteristiche d’aderenza e di tenuta idraulica ottimali».
Carlo Maiocchi, presidente del Comitato, spiega che propende per l’intervento più complesso e dice: «La seconda ipotesi, che comporta la posa di strutture in acciaio, sarebbe un sogno. Potrebbe mettere fine ai percorsi da montagne russe, causati dai cumuli di ghiaia su cui si incagliano le chiatte, che stanno sconquassando il ponte». —
Stefania Prato