PAVIA. Reintrodurre i voucher insieme alla possibilità di stipulare contratti senza causale? «È il de profundis del mercato del lavoro», attaccava il sindacato pavese nel prepararsi alla giornata del Primo maggio, con gli occhi puntati sui lavoratori della provincia, sempre più precari e sempre più impoveriti nel portafoglio, ma anche attento al decreto Lavoro del Primo maggio che sta facendo spazientire le parti sociali.
Le organizzazioni sindacali confederali stroncano il governo Meloni, “reo” di aver convocato proprio per il Primo maggio un Consiglio dei ministri «che discute lo smantellamento del Reddito di cittadinanza, ma anche l'allungamento a 24 mesi dei contratti a termine senza causale, cioè senza motivazione dell'assunzione».
Cgil, Cisl e Uil della provincia di Pavia dicono di avere almeno due priorità: «Recuperare il lavoro in somministrazione e semmai trasformarlo in lavoro subordinato diretto», oltre a «puntare sulla ripresa delle attività produttive dell’industria, ma soprattutto dell’agricoltura, che oggi in provincia ha il fiato corto ed è permeata di precariato».
«Stop a precariato e mercato nero»
È un «basta» vero e proprio quello che Debora Roversi, segretaria provinciale della Cgil indirizza al governo Meloni: un’analisi sull’andamento economico-produttivo provinciale che non lascia scampo. «I dati riferiti all’ultimo quadrimestre del 2022 sulla ripresa dell’occupazione in provincia di Pavia mostrano impieghi prevalentemente precari e a tempo determinato - spiega Roversi -. Avendo una produzione agricola sul territorio, si registra una contrazione dei contratti, e i voucher non fanno che peggiorare la situazione perché sono strumento di precarietà».
Un affondo ancor più motivato dal fatto che questa Festa del Lavoro - ricorda Roversi - «è dedicata ai 75 anni della Costituzione Italiana, fondata sul lavoro». Ora in provincia di Pavia cresce l’occupazione nei servizi, terziario e commercio, come pure nell’edilizia; un po’ meno nell’industria, mentre cala in agricoltura. «Il nostro tentativo è quello i recuperare il lavoro in somministrazione e trasformarlo in subordinato diretto – ribadisce Roversi –. Puntiamo sulla ripresa delle attività produttive dell’industria perché hanno retribuzioni più alte e maggiore stabilità».
L’incentivo alle assunzioni
Sulla stessa lunghezza d’onda si trova Elena Maga, segretaria generale Cisl Pavia-Lodi. Che spiega: «L’idea di incentivare le assunzioni può essere interessante, potrebbe aiutare i giovani a trovare lavoro da una parte e rispondere alla necessità delle aziende di trovare lavoratori dall’altra, avendo facilitazioni fiscali e contributi. L’assunzione dei giovani Neet (tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non frequentano corsi di formazione) può costituire un incentivo, ma il problema vero è quale tipo di lavoro viene offerto loro e di quale durata».
«Inoltre aspettiamo ancora risposte rispetto a molti temi che abbiamo posto – sottolinea Maga –. Ad esempio una maggiore apertura rispetto al patto per l’industria italiana. Complessivamente manca un intervento sui salari, e non dimentichiamo il problema del diritto alla salute, alla formazione, i temi fisco e riforma previdenziale: si fissino criteri per andare in pensione che durino qualche anno, in modo che la gente se ne faccia un’idea».
Lavoro in secondo piano
Che il governo «non stia pensando al lavoro, perché, a parte un primo incontro appena insediata, la presidente non ha ritenuto di coinvolgere i sindacati e le parti sociali», lo evidenzia Carlo Barbieri, segretario generale Uil Pavia. «Continueremo con la mobilitazione (il 13 maggio in programma a Milano ndr) in modo che si riconoscano qualità, dignità e sicurezza sul lavoro – prosegue Barbieri –. In provincia di Pavia regna una situazione complicata. Gli indicatori economici la posizionano come ultima in regione, e le condizioni per un rilancio duraturo non ci sono ancora. La sfida del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) non la stiamo affrontando nel modo giusto. Abbiamo chiesto e ottenuto di avere una cabina di regia per discutere dell’utilizzo dei fondi, ma la cabina convocata è interlocutoria, mentre noi vorremmo entrare nel merito dei progetto». «L’obiettivo che perseguiamo è l’abbattimento delle precarietà, anche per la provincia di Pavia – conclude Barbieri –. Ma il governo, con utilizzo dei voucher, non va certo in questa direzione».
