VOGHERA. Cadono le accuse di istigazione per delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione della chat di giunta. Ma restano in piedi le diffamazioni veicolate attraverso la pagina Facebook “Politica è partecipazione” gestita da Gianpiero Santamaria, 50 anni, ex esponente di una formazione di destra, e Davide Palumbo, 36 anni, commerciante ambulante, e amministrata da Alessandro Rossi. Solo per questa accusa e per otto imputati, in relazione a diverse persone - politici e professionisti - che si sono sentite danneggiate nella reputazione, si farà il processo, ma tra un anno: l’udienza del dibattimento è stata fissata per il 9 aprile del 2024 davanti al giudice Vincenzo Giordano.
La decisione della giudice Elena Stoppini, che ha lasciato in piedi alcune contestazioni e prosciolto gli imputati da altre accuse, è arrivata ieri pomeriggio, al temine dell’udienza predibattimentale (un rito introdotto dalla riforma Cartabia). Le motivazioni saranno depositate solo fra 45 giorni.
Le diffamazioni
Il caso delle presunte campagne denigratorie che per oltre due anni hanno avvelenato il clima a Voghera diventa quindi un processo, ma solo per le accuse di diffamazione.
Restano in piedi, tra i vari episodi, le presunte diffamazioni ai danni della sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli (che però non si è costituita parte civile), tirata in ballo in alcune dirette Facebook anche per vicende personali, quella nei confronti del presidente della Provincia Giovanni Palli e dell’assessora regionale Elena Lucchini (sono rappresentati dall’avvocato Luca Angeleri), e le presunte diffamazioni verso l’ex assessore Massimo Adriatici, tirato in ballo sulla pagina social per l’indagine che lo vede coinvolto in relazione alla morte di Youns El Boussettauoi.
Per il filone delle diffamazioni saranno in tribunale, oltre a Santamaria, Palumbo e Rossi, anche Luca Nascimbene, Renato Faller e chi aveva commentato i post (i vogheresi Rosaria La Rosa, Luana Di Simone, Katia Scapolan). Per un decimo imputato, Jalil Abdelkhalek, la posizione era stata stralciata per un problema di notifiche.
Accuse cadute
I commentatori dei post sono stati però tutti prosciolti, insieme a Santamaria, Palumbo e Rossi, per l’accusa di istigazione a delinquere in relazione a un post contro Adriatici (è stato riscontrato un errore nella frase “Uccideteli tutti” invece che “Uccideteci tutti”). Santamaria, Palumbo e Sara Tariffa (difesa da Manuela Albini) sono prosciolti inoltre dall’accusa di oltraggio a due carabinieri (mentre inseguivano l’auto di Adriatici) e (Santamaria e Palumbo) a due agenti della polizia locale per mancanza di querela.
Proscioglimento anche dall’accusa di violazione della chat di giunta (sulla pagina Facebook erano apparsi alcuni messaggi che si erano scambiati gli assessori) e dall’accusa di diffamazione nei confronti dell’avvocato Gabriele Pipicelli, di William Tura e di una dipendente di Asm.