PAVIA. Nella città dove la sosta selvaggia sfiora picchi del venti per cento, la bicicletta si fa dissuasore per salvare il marciapiede dalle auto. Succede in Borgo, dove alcuni commercianti hanno abbellito lo stretto marciapiede all’inizio di via dei Mille con delle bici-fioriera posizionate e a bordo strada, i portapacchi traboccanti di verde. Lo scopo è duplice: arredare l’accesso al negozio proteggendolo dalla sosta creativa, in un tratto dove parcheggiare è vietato, senza ostruire la carreggiata. «Capita di aprire la mattina e trovare l’auto di fronte la vetrina», dice Lina Crincoli, parrucchiera. La bici di fronte la sua vetrina ha il telaio basso e cassette di frutta piene di finte rose bianche. «Le cambio ogni tanto per dare un po’ di varietà», aggiunge.
Le multe
Nel 2022, la polizia locale ha lasciato sui parabrezza 33mila multe per divieto di sosta: poco più del 50 per cento di tutte le sanzioni per violazioni del codice della strada in città. Circa 4mila verbali puniscono le auto parcheggiate negli stalli di carico, vicino agli incroci e sui marciapiedi: proprio la violazione da cui i commercianti vogliono proteggersi. Nel tratto iniziale di via dei Mille il marciapiede è stretto, vige il divieto di sosta e non ci sono le strisce blu. «D’estate lavoriamo con la porta aperta – aggiunge Crincoli – e con le auto in fermata che tengono il motore acceso per far funzionare il climatizzatore, entra nel negozio la puzza degli scarichi. La sosta vietata è un problema in tante parti della città». Tra il vicino ufficio postale, i bar e i negozi della zona c’è un intenso viavai di auto a volte abbandonate in modo irregolare per sbrigare veloci commissioni: «Il nostro è un modo per salvaguardare gli spazi per i pedoni», racconta Silvia Bodino, lavora in piccolo negozietto che vende filati naturali, detersivi ecologici e prodotti alla spina. Di fronte la vetrina c’è una bici dal telaio verde con fiori veri e piantine che sporgono da una cassetta coi bordi bassi.
«Ci fanno i complimenti»
Subito dietro, un grosso furgone fuori dall’area di scarico occupa per tre quarti di marciapiede: «Da qui passano anche le famiglie coi bambini che vanno all’asilo Negri (più in fondo in via dei Mille, ndr.) alcuni vanno a scuola con le biciclettine e, con le auto sul marciapiede, fanno fatica a passare. L’idea è quella di creare un deterrente che fosse bello anche dal punto di vista estetico». Le bici-dissuasore sembrano riscuotere un certo successo: «Capita che alcuni turisti stranieri si fermino attratti dalle decorazioni – aggiunge la donna – a volte chiedono se possono farsi una foto e fanno pure i complimenti». La pratica è adottata anche dal negoziante di biciclette, che al posto dei telai vintage espone un paio di bici nuove, incatenate per scongiurare sorprese: «Così evitiamo parcheggi troppo a ridosso del locale», racconta il gestore della ciclofficina aperta da poche settimane. Secondo un documento del Comune che analizza il traffico in città, la sosta vietata è un problema diffuso: «si registrano in tutte le zone analizzate la presenza di sosta in divieto e tollerata, mediamente del 9 per cento con picchi del 20 per cento». —
