BRONI. Prezzi delle uve, politica commerciale, manutenzione alle strutture, futuro di La Versa. Sono questi i nodi principali intorno a cui si sta sviluppando la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Cantina Terre d’Oltrepo, in programma con l’assemblea dei soci di martedì 21 febbraio.
I temi caldi
Da una parte la lista che fa riferimento al Cda uscente, guidata da Emilio Bosini ed Enrico Bardone, chiede ai 600 soci il rinnovo della fiducia per portare a termine quanto iniziato lo scorso anno, ma interrotto a causa della decadenza del consiglio; dall’altra la lista di cui fanno parte alcuni consiglieri dimissionari, capeggiata dall’ex sindaco di Casteggio, Lorenzo Callegari, vuole invece imporre un cambio di passo nella gestione della Cantina cooperativa più grande della Lombardia. Al di fuori degli schieramenti, c’è poi la candidatura autonoma di Paolo Boselli, importatore di vino italiano negli Stati Uniti.
Uno dei temi più caldi è quello della remunerazione delle uve conferite: la lista del Cda uscente ribadisce di essere riuscita a pagare il 50% in più sul primo acconto delle uve della vendemmia 2022 e punta a riconfermare anche per la prossima vendemmia il pagamento di 70 euro al quintale per le uve Pinot nero, decisione presa lo scorso anno per la prima volta nella storia della Cantina. Secondo la lista Callegari, invece, migliorando l’efficienza del lavoro degli stabilimenti di Broni e Casteggio si può riportare la media dei prezzi delle uve tra 60 e 80 euro, arrivando a 150 euro al quintale per le uve lavorate a La Versa.
Per quanto riguarda la politica commerciale, poi, la lista Bosini-Bardone punta ad aumentare la produzione di bottiglie rispetto al vino sfuso e a potenziare la presenza sul mercato, sia della grande distribuzione che della ristorazione, grazie all’attività del direttore commerciale e della rete di agenti ricostituita nell’estate dello scorso anno, puntando anche sull’estero; la lista dei dimissionari, invece, propone di occuparsi subito della gestione e commercializzazione dei vini in giacenza e della commercializzazione dello sfuso, dedicando a questo settore la cantina di Broni. Inoltre vuole riattivare i contatti con la grande distribuzione, concentrando questa attività allo stabilimento di Casteggio grazie ai suoi impianti di imbottigliamento e confezionamento.
Sul tema delle manutenzioni entrambe le liste condividono la necessità di mettere mano alla bonifica delle coperture in amianto e alla manutenzione e potenziamento del fotovoltaico (il Cda uscente ricorda di avere ottenuto un finanziamento dal Pnrr per la realizzazione di un nuovo impianto a Broni), ma diversa è la posizione sui nuovi depuratori di Broni e Casteggio: se la lista Bosini-Bardone vuole proseguire con il progetto approvato nel precedente mandato per il risolvere il problema degli scarichi, la lista Callegari vorrebbe un confronto con Pavia Acque per capire se l’azienda possa accollarsi almeno la realizzazione degli impianti, consentendo alla Cantina di risparmiare.
Infine, il futuro di La Versa, che perde 1,5 milioni di euro all’anno: entrambe le liste vogliono puntare sullo storico marchio e sul suo caveau ; la lista del Cda uscente assicura di non voler venderla, ma di voler trovare soluzioni per contenere le perdite.
I nomi in corsa
Ecco i venticinque candidati in corsa per dodici posti nel cda (il tredicesimo spetta al socio sovventore della cantina).
Lista 1: Emilio Bosini, Enrico Bardone, Andrea Boni, Carlo Guarnaschelli, Andrea Romanini, Marco Faravelli, Andrea Setti, Fausto Porcellana, Cristina Duca, Matteo Maggi, Andrea Lanfranchi, Luca Faravelli.
Lista 2: Lorenzo Callegari, Giulio Romanini, Giuditta Brandolini, Davide Cristina, Mario Cocchi, Daniele Gabetta, Luigi Musselli, Graziano Faravelli, Alessandro Fiamberti, Massimo Crevani, Gabriele Faravelli, Michele Vitali.
Candidatura autonoma: Paolo Boselli. —
Oliviero Maggi