PAVIA. «Un uomo capace di farsi voler bene da tutti»: lo ricordano così, amici e clienti, Stefano Cesarini, storico chef della Monotanutica pavese morto improvvisamente a 54 anni. Si è sentito male venerdì sera verso le 21,30 nella sua casa di viale Indipendenza: la moglie ha chiamato il 118, i sanitari lo hanno soccorso e rianimato per circa un quarto d’ora, ma poi hanno dovuto constatare il decesso.
Marchigiano di origine (è nato a Piobbico, in provincia di Pesaro e Urbino) si era trasferito a Pavia da ragazzo, e aveva da subito cominciato a lavorare dietro i banconi della città, spesso insieme a Pierino Mazzola: tanti lo hanno conosciuto al bar Fonelli di corso Cavour negli anni Settanta o al bar Bordoni, vicino a piazza della Posta, e più tardi al bar Cima e infine al bar Tre Torri.
Negli ultimi dieci anni era stato l’anima della Motonautica, di cui si era occupato sporadicamente anche molti anni fa: oltre a seguire la ristorazione, organizzava gli eventi per i soci affiancato dal figlio Filippo di 21 anni, che ha ereditato la sua passione per la cucina. Cesarini, sposato con Katia, aveva lasciato il suo lavoro al circolo poco più di un mese fa per prendersi un periodo di riposo. È mancato in maniera inaspettata, suscitando le reazioni incredule della città. Attualmente la salma si trova alla casa funeraria di via San Giovannino, il funerale è previsto lunedì 20 a mezzogiorno alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.
Il ricordo del presidente
«Stefano - dice Enrico Beltramelli, presidente della società sportiva Motonautica - era una persona estremamente alla mano, estroverso e aperto, vero appassionato del suo lavoro. Non solo era un abile cuoco ma era anche un preparato sommelier: si era fatto da solo e aveva sempre investito sulla sua formazione, e in questi ultimi dieci anni aveva svolto un lavoro encomiabile al circolo. Potevi portarci a mangiare chiunque, e potevi star certo che ti avrebbe fatto sempre fare bella figura. E questo dal punto di vista professionale. Dal punto di vista umano, invece, era il marchigiano tipico: socievole e onesto, era un uomo straordinario, con un profondissimo senso dell’amicizia. Ci mancherà moltissimo».
Il saluto dei soci
Tanti amici, nella giornata di ieri, si sono chiusi nel riserbo, sconvolti dalla notizia, e hanno preferito non rilasciare dichiarazioni.
Chi invece ha voluto ricordarlo pubblicamente sono i soci della Motonautica di strada Canarazzo 9, i quali ci tenevano a esprimere il loro affetto per la famiglia e il loro ringraziamento nei confronti dello stesso Cesarini, con cui hanno condiviso gli ultimi dieci anni.
«A pochi gestori - dice Angelo Poma, storico socio della Motonautica - siamo stati così affezionati come a Stefano, che nel suo lavoro ci ha sempre messo l’anima. Dotato di un grande spirito di iniziativa, cercava sempre di trovare le soluzioni migliori sia per noi che per il circolo. Metteva grande impegno in tutto ciò che faceva, e ha lasciato in ciascuno di noi uno splendido ricordo».
«Quando è arrivato alla Motonautica - aggiunge un’altra socia, Bruna Gnocchi, che con Cesarini ha organizzato tanti eventi - si è fatto subito amare da grandi e piccoli. Se vedeva un gruppo di bambini a un tavolo portava sempre patatine, pizza o focaccia: erano gesti semplici, ma costituivano quell’accortezza in più che ti faceva sentire un cliente speciale. Ci ha coccolati per dieci anni, e quando, pochissimo tempo fa, aveva deciso di andarsene, ce ne eravamo dispiaciuti molto. Non solo era un’ottima persona, ma era anche un grande lavoratore, infaticabile e pieno di inventiva. La notizia della sua morte ci ha colpiti come un fulmine a ciel sereno: non riusciamo a capacitarci del fatto che sia potuto accadere. Ci stringiamo intorno alla famiglia e agli amici porgendo loro le nostre più sentite condoglianze»
