Il collega più giovane si era rifiutato di eseguire gli ordini illegittimi, due moto sono state sequestrate senza un verbale
CASSOLNOVO. Sequestri di ciclomotori irregolari e multe agli amici cancellate. Sono le due principali contestazioni del sostituto procuratore Paolo Mazza che hanno portato, ieri mattina, all’arresto della comandante e del vice comandante della polizia locale di Cassolnovo. Sono finiti ai domiciliari la responsabile dell’ufficio Maria Grazia Pietrapertosa, 62 anni, residente a Vigevano, e il suo vice Luigi Critelli, 46 anni, anche lui abitante a Vigevano.
Sono accusati di concussione continuata, falso in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità e atti persecutori nei confronti del collega, Luca Bolognese. Indagato anche un altro vigile del comando, Rocco Daniele Cilla, 31 anni, residente a Genzano di Lucania.
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L’origine dell’inchiesta
L’indagine è iniziata nel 2021 a seguito della denuncia sporta dalla madre di un adolescente di Cassolnovo negli uffici della polizia giudiziaria dei carabinieri del tribunale di Pavia. Una denuncia per una procedura anomala e arbitraria in relazione al fermo di due moto, una Honda e una Kawasaki, di proprietà di due ragazzini, che circolavano senza targa e senza copertura assicurativa. Gli agenti della polizia municipale si erano fatti consegnare i mezzi dai ragazzi (convocati al comando) senza procedere al sequestro amministrativo, tenendo i veicoli in un locale del comando, per diversi giorni.
«Per evitare multe e confisca dei mezzi – avevano detto i vigili ai ragazzi – li vendiamo noi a persone di fiducia a un prezzo stabilito dai compratori. E voi tenete i soldi». Una proposta del tutto anomala e fuori da ogni regola di polizia amministrativa. Tra l’altro, il prezzo offerto per la vendita sembra fosse inferiore a quello di mercato.
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La denuncia della madre
I genitori dei ragazzi non hanno accettato. La madre di uno dei due si è presentata al comando con il figlio, che ha registrato di nascosto, con il suo cellulare, la conversazione con la comandante Maria Grazia Pietrapertosa. La donna, insieme al marito, ha anche informato gli amministratori del Comune.
A questo punto gli agenti della locale, messi alle strette, hanno redatto i verbali di fermo amministrativo, seppure in ritardo e, secondo l’accusa, fornendo una versione diversa a quella reale. Nella versione “aggiustata” gli agenti avrebbero scritto che i ragazzi al momento del controllo erano fuggiti e non era stato possibile organizzare un inseguimento per evitare incidenti.
Le sanzioni cancellate
Nel corso dell’inchiesta sono emerse altre irregolarità, relative ad alcune multe e ai rapporti tra gli indagati e un collega dello stesso comando, Luca Bolognese. A lui avrebbero chiesto, in un primo momento, di cancellare alcune contravvenzioni, modificando i verbali. Nell’ordinanza di custodia cautelare sono citati, tra gli altri, due casi. Uno riguarda la multa elevata con il sistema Targa System a un furgone che sta eseguendo lavori per il Comune, un’altra sanzione invece aveva toccato un conoscente della comandante. I verbali, secondo l’accusa, sarebbero stati annullati anche se Bolognese si era rifiutato di farlo. A questo punto sarebbero iniziate le vessazioni nei suoi confronti. Il 4 maggio del 2022 Bolognese aveva chiesto alla comandante di usufruire di permessi studio. Furiosa la reazione del vice Luigi Critelli presente all’incontro, che non sapeva di essere intercettato: «Ma te ne do tante, che c.... mi guardi così. Stai zitto o ti ammazzo».