foto da Quotidiani locali
PAVIA. Tredici gol in dodici partite in campionato e addirittura otto reti in tre match per la Coppa Italia. La ventinovenne vigevanese Bianca Codecà si sta conquistando a suon di "reti gonfiate" il ruolo di leader del Pavia Academy. E allora conosciamo meglio la bomber della squadra pavese in questa intervista a "tutto tondo".
Bianca, la tua storia d'amore con il calcio è iniziata giovanissima ed è un fuoco che si è riacceso poi oltre i vent'anni...
«Esatto. Ho iniziato a sei anni nel Vigevano Calcio e ho continuato sino a quando ne ho compiuti dodici, perché a quel punto le regole obbligavano a cercare una squadra femminile e non era facile a quei tempi. Quindi ho smesso e mi sono avventurata nel basket, nelle file del Cat Vigevano. Ma in fondo al cuore l'amore per il football non si è mai spento, al punto che avevo già ventiquattro anni quando ho ripreso quasi per gioco. A chiedermelo è stata una mia amica. Mi sono detta: perché no?»
E a quel punto è ricominciata la scalata...
«Ho ricominciato in promozione (allora serie D) a Mortara, poi sono passata in C a Gropello prima del salto mortale in A, nell'Atalanta Mozzanica. Sono rimasta però solo sei mesi, trovavo poco spazio anche perché non ero preparata per quei livelli. Quindi mi sono trasferita nella Riozzese, in serie C, dove abbiamo vinto sia campionato che coppa Italia, tra l'altro con Salterio, che ora è il mio allenatore a Pavia. E poi è arrivato il Pavia Academy».
Dove puntate quest'anno?
«Non si dice per scaramanzia, ma la verità è che puntiamo molto in alto. E anche la Coppa Italia ci interessa decisamente. Il calcio femminile a Pavia è un movimento in crescita e ci sono anche tante bambine che si stanno iscrivendo. Un bell'ambiente».
I tuoi riferimenti nello sport...
«Il mio idolo femminile è Federica Pellegrini. In ambito calcistico Karim Benzema».
Testa, cuore, gambe... cos'è più importante quando entri in campo?
«Il cuore, non c'è alcun dubbio».
Una volta appese le scarpette al chiodo ti vedi ancora nel mondo del calcio?
«Penso di sì anche perché sarebbe durissima separarmi dal pallone. Forse più dirigente che allenatrice, anche se non sarebbe male allenare le bambine».
A proposito di bambine, che consiglio dai alle piccole atlete che sognano di diventare campionesse?
«Di provare a realizzare il proprio sogno mettendoci tutta la passione possibile, perché oggi non è più come in passato e di possibilità buone se ne possono trovare».
Questa è Bianca in campo. E fuori?
«Fuori sono una ragazza abbastanza solare, molto legata alla famiglia. Molte scelte in carriera infatti sono state compiute pensando proprio alla famiglia. E poi amo viaggiare, zaino in spalla».
Il posto più bello visitato?
«Bali senza dubbio. E poi anche Parigi, un mese fa, nell'unico weekend libero».
Infatti ami viaggiare, ma giocare a calcio significa avere tutti i weekend impegnati. Un bel sacrificio…
«Senza dubbio non è una vita comune, come quella di chi lavora da lunedì a venerdì e poi ha i weekend liberi. Ma è un sacrificio che si fa volentieri, quando c'è la passione, come nel mio caso».
Single o fidanzata?
«Fidanzata».
Studi o lavori?
«Ho il diploma di geometra e ho fatto diversi tipi di lavoro. Attualmente mi sto dedicando ad alcuni corsi di social media, perché mi piacerebbe lavorare in quest'ambito».
Il sogno nel cassetto nello sport e nella vita...
«Nello sport vincere qualcosa di importante con il Pavia Academy. Nella vita realizzarmi lavorativamente e anche a livello familiare».
Daniela Scherrer