Dovrebbero terminare a fine gennaio i lavori di sistemazione della cupola del Duomo, che si sono resi necessari dopo che numerose fessurazioni hanno consentito nel tempo pericolose infiltrazioni d’acqua piovana. L’intervento prevede la sostituzione delle lastre danneggiate che ricoprono la grande struttura a pianta ottagonale.
Le dimensioni dell’intervento
Con un’altezza di 97 metri, una luce di 34 e un peso di 20mila tonnellate, la cupola del duomo di Pavia è la terza in Italia per dimensioni dopo San Pietro e la cattedrale di Firenze. Con l’intervento attualmente in corso vengono sostituite le lastre in piombo più danneggiate senza l’uso di silicone ma con l’utilizzo di strumenti simili a graffette. «Le lastre da integrare – spiega il presidente della Fabbriceria Franco Mocchi – vengono unite le une alle altre come da indicazioni della Soprintendenza che sta seguendo i lavori. Per ora ci stiamo concentrando sulle parti maggiormente danneggiate, staccate o rotte».
Edilizia acrobatica
Il sopralluogo aveva evidenziato micro e macro lacerazioni su gran parte della superficie della cupola, che è pari a circa 500 metri quadri, ma al momento si è deciso di occuparsi delle lastre dove le fessurazioni sono più evidenti. È dovuto intervenire personale specializzato in edilizia acrobatica, con addetti che hanno utilizzato le scale del campanile e, dopo un percorso interno fino al colonnato, hanno raggiunto la cupola, imbragandosi e legandosi con cavi d’acciaio per poter lavorare in completa sicurezza.
Un intervento di manutenzione straordinaria dal costo di 21.900 euro. La Fabbriceria, l’ente che amministra la cattedrale, sta cercando di recuperare i fondi attraverso un bando di Fondazione Cariplo e intanto ha ottenuto dal Comune un contributo di 5mila euro che servirà per la cupola, per il restauro della cripta e per la riqualificazione del giardino esterno per i quali la Fabbriceria del Duomo deve ancora versare 34.700 euro. L’intero patrimonio architettonico è stato progettato nel 1488 da un gruppo di lavoro di cui facevano parte Amadeo e Rocchi e diretto da Bramante, presenza determinante per l’impostazione della struttura della cattedrale di Pavia dove vengono anticipate alcune tecniche architettoniche della basilica di San Pietro in Roma. Quest’anno si celebrano i dieci dalla riapertura del duomo, terminato nel 1492 e realizzato seguendo il progetto di Bramante. In questi dieci anni sono proseguiti i restauri di questo imponente edificio. —
