La Lombardia potrebbe finire in zona gialla tra una settimana o comunque prima di Natale. È un’ipotesi dettata dai numeri, che vedono gli indicatori di contagi e ricoveri raggiungere o addirittura già superare le soglie che potrebbero portare in tempi rapidi il cambio di colore. All’atto pratico, comunque, non cambierebbe molto rispetto alla vita in zona bianca. L’unica differenza netta sarebbe l’obbligo di mascherine anche all’aperto.
L’esperto
«Siamo più vicini, rispetto alla settimana scorsa, al superare le soglie che portano alla zona gialla - spiega il direttore del Cnr di Pavia, il virologo molecolare Giovanni Maga -. Se il tasso di crescita rimane costante magari non la settimana prossima, ma quella successiva rischiamo in Lombardia il cambio di colore. Bisogna lavorare fin da ora per abbassare la curva di contagi e soprattutto ricoveri, altrimenti nel proseguio dell’inverno già anche prima di fine anno potremmo avere un quadro ancora peggiore di quello attuale». E che azioni si possono compiere per non far impennare gli indicatori? «Le tre regole principali sono vaccinazioni, mascherine e rispetto delle norme anti contagio che conosciamo ormai da quasi due anni - risponde il direttore del Cnr di Pavia -. La campagna vaccinale con le terze dosi, ma anche prime e seconde, deve continuare con vigore per aumentare la protezione tra la popolazione. Poi è importante prevenire il contagio con le mascherine e altre norme di sicurezza, tra cui distanziamento e igiene e delle mani, che già conosciamo. Non bisogna perdere tempo, fin da subito tutti dobbiamo fare attenzione. Le ripercussioni nei reparti d’ospedale si vedono circa 10-15 giorni dopo il contagio, quindi quello che succede oggi rischia di poter condizionare il Natale e gli altri giorni di festività».
I dati
Ma quali sono i numeri che mettono la nostra regione a rischio zona gialla? In tre settimane in Lombardia è di fatto triplicata l'incidenza di casi ogni 100mila abitanti, uno dei tre indicatori per valutare il cambio di colore. A ieri l'incidenza era di 167 casi settimanali ogni 100mila abitanti, sopra il valore può scattare la zona gialla. Dati confermati anche in provincia di Pavia con 148 casi settimanali ogni 100mila abitanti: al 19 novembre il valore era di 46 in provincia e di poco più alto guardando tutta la Regione. I dati sui ricoveri: l'occupazione dei posti letto ordinari può arrivare al 15% (ora è al 14,7% in Lombardia), mentre quella delle rianimazioni può raggiungere il 10% (attualmente è poco sopra l'8% tra tutti gli ospedali lombardi). La Regione, comunque, ieri ha aumentato posti letto: aumentando la base di calcolo si possono allontanare le soglie della zona gialla. Anche perché negli uffici dell'assessora Letizia Moratti si studiano i trend. Nell'ultima settimana i ricoveri sono aumentati di più del 20%, se proseguisse questa linea tra una settimana i valori sarebbero da zona gialla. Ovviamente non è detto che succeda, anche perché altri indicatori dicono che c'è sì un aumento dei ricoveri, ma meno in percentuale rispetto a quanto accaduto nelle scorse settimane. Insomma i prossimi giorni saranno decisivi per “salvare” la zona bianca.
Come funziona
Il passaggio in zona gialla avviene se tre indicatori vengono sforati in contemporanea: nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti superiori a 50 (dato già superato in Lombardia), occupazione al 15% dei posti letto nei reparti ordinari e al 10% in quelli di terapia intensiva. Questi ultimi due indicatori sono ancora sotto la soglia. Ma cosa cambia dalla zona bianca all'eventuale zona gialla? Praticamente nulla. Niente restrizioni draconiane come nelle prime ondate quando era stata istituita la zona rossa e poi quella arancione. Anche con un passaggio in giallo, di fatto, si potrebbe vivere una realtà come quella che c'è in Lombardia dal 26 aprile scorso quando la regione era tornata in zona gialla. Una situazione poi ulteriormente migliorata dal 14 giugno con la zona bianca, sempre rimasta in vigore fino ad oggi.La novità principale sarebbe l'obbligo di mascherina anche all'aperto in tutta la Regione. Una misura già presa autonomamente da alcuni municipi, come Pavia e Stradella. Il Comune di Pavia ha imposto l'obbligo di mascherina all'aperto in centro storico e zone limitrofe, nei mercati, sul ponte Coperto, vicino alle scuole e alla fermate di bus: una misura che sarà in vigore fino al 15 gennaio.Per accedere a mezzi pubblici, palestre, piscine, hotel e aerei anche in zona gialla servirà il Green pass semplice così come in zona bianca. Per sedersi in bar e ristoranti servirà il super Green pass. In zona gialla nei locali all'aperto (difficile che qualcuno pranzi o ceni fuori nell'inverno pavese) si potrà sedersi a consumare un pasto anche senza reen pass esattamente con in zona bianca. L'unica differenza è che senza Green pass o con Green pass semplice anche all'aperto si potrà stare in massimo in 4 al tavolo. La certificazione rafforzata servirà in zona gialla, così come in bianca, anche per accedere a cinema e teatri. Cambia per gli impianti di risalita da sci: basta il Green pass semplice in zona bianca, serve il rafforzato in zona gialla. Restrizioni nettamente più pesanti sarebbero previste solo con zona arancione o zona rossa: ipotesi che comunque al momento sembrano assai remote in tutta Italia.
