I pavesi (di città) non si faranno distrarre dal profumo di panettone che già esce dai laboratori delle numerose pasticcerie.
Prima di scartare il dolce natalizio per eccellenza (di cui vi parleremo tra qualche domenica... stiamo iniziando il nostro consueto tour, ndr), c'è un appuntamento preliminare goloso: quello con i "sansirini". Li chiamiamo con il diminutivo affettuoso, anche se in realtà il nome autentico sarebbe "Pane di Siro", ma sarebbe fuorviante: non è pane!
Parliamo ovviamente del dolce preparato nelle pasticcerie pavesi per il 9 dicembre, giorno dedicato a San Siro, primo vescovo e patrono della città. Il Pane di San Siro è un pan di Spagna al cacao, leggermente imbevuto di rhum, farcito con crema di burro alla nocciola e ricoperto da una glassa di cioccolato con la scritta in ghiaccia bianca “San Siro”. La forma, solitamente è rotonda, il peso varia tra 800 grammi e 1 kg. Il sapore di cioccolato e rhum è decisamente avvolgente e ricco.
Qualsiasi vetrina in centro ne espone un'alzatina o un cabaret. La tradizione vuole che San Siro portò al Nazareno le ceste contenenti i cinque pani e i cinque pesci del miracolo della moltiplicazione. Il santo è legato alla storia di Pavia perché la tradizione narra che dopo la morte di Gesù, suo maestro, egli fu inviato da Ermagora a Pavia, per portare la parola del Messia. Al loro arrivo, dai racconti, ancor prima di aver ascoltato la predica, il popolo ricevette la notizia dei miracoli di padre Siro lungo il viaggio, e lo accolse con festeggiamenti e grande commozione.
Il sansirino, per chi ancora non lo avesse assaggiato, somiglia al classico pasticcino rettangolare con la decorazione a chiave di violino, che accompagna il tè di metà pomeriggio.