foto da Quotidiani locali
VIGEVANO. Grassi e oli negli scarichi delle fognature nel tratto in via Manara Negrone a Vigevano: dopo l’indagine ora sono stati notificati i decreti penali di condanna (un’ammenda da 2mila euro) per il reato di abbandono di rifiuti speciali nelle acque. Destinatari sono i titolari della società “Raf” e gestori, fino al 2017, di una gastronomia che si trovava proprio in via Manara. L’esercizio commerciale era all’interno dei locali di proprietà di una società amministrata da Pietro Semplici (che in questa vicenda è parte lesa), locali oggi vuoti proprio perché non è stata ancora trovata una soluzione al problema. «A questo punto dovrò iniziare un’altra battaglia, ovvero quella del risarcimento danni – spiega Semplici –. Ho già speso 25mila euro, ma dovrò spenderne ancora e anche altro tempo, che poteva essere risparmiato se vi fosse stata una celere azione da parte di Asm e del Comune di Vigevano».
Negli anni dal 2010 al 2016 il tratto fognario è stato al centro di diversi interventi di pulizia, a causa delle continue occlusioni. Tutto comincia con le analisi dell’acqua, nel 2016, fatte fare da una ditta specializzata. Si scopre un quantitativo di grassi animali 20 volte superiore al consentito. Comincia da questo momento il calvario burocratico di segnalazioni ai diversi enti, a cominciare dal Comune di Vigevano, che fa una richiesta di accertamento ad Asm. A sua volta Asm, dopo un sopralluogo, notifica ai gestori della gastronomia la prescrizione di interrompere lo sversamento di oli. La polizia locale conferma il problema ma non scattano sanzioni. La situazione non si risolve neppure quando il Comune fa partire una diffida ai gestori di ripulire l’impianto. Tra ulteriori rimpalli tra Comune e Asm, parte anche l’indagine penale, con un esposto presentato da Semplici nel 2018. Il pm Paolo Mazza chiede l’archiviazione, ma i legali di Semplici si oppongono e in udienza preliminare dà loro ragione. Le indagini proseguono e si arriva al decreto penale di condanna. Ma sulla vicenda, proprio per gli ostacoli dell’iter, è stato presentato, a marzo del 2020, anche un esposto per omissioni in atti d’ufficio. «Mi chiedo come sia possibile che tale denuncia sia ancora incagliata – dice Semplici –, soprattutto per l’esauriente mole di documenti prodotta». M. Fio.