PAVIA. In Lombardia i numeri sono in bilico tra zona bianca e zona gialla. Nelle prossime settimane si rischiano nuove restrizioni. «Non si pensi a limitazioni per chi è vaccinato», anticipa però il presidente regionale Attilio Fontana. Pavia resta tra le province con l’incidenza di casi settimanali più bassa in Lombardia. Ma martedì per la prima volta da tempo è stata superato il valore-limite di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Una tendenza assodata perché i dati, seppur con oscillazioni giornaliera, sono in risalita.
Ad inizio novembre il valore pavese era di 30. Ora i numeri ballano intorno alla soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti che è uno degli indicatori che può portare (anche se non automaticamente) al passaggio in zona gialla. Sotto la soglia ci sono solo Lecco (45) e Bergamo (40). Oltre i 250 contagi ogni 100mila abitanti invece si rischia il passaggio in zona rossa. Numeri lontani in Lombardia. Infatti da Como (64 casi ogni 100mila abitanti) passando per Milano (75 casi) fino a Varese (88 casi) sono comprese tutte le province lombarde. Delle province non lombarde confinanti con Pavia hanno dati peggiori Vercelli con 80 casi settimanali ogni 100mila abitanti, Piacenza con 73 casi e Novara 68. Di fatto simile a Pavia è Alessandria con un valore di 48.
Dei rischi di nuove restrizioni sono consci anche i vertici della Regione. «In Lombardia la campagna vaccinale ha ottenuto eccellenti risultati, trainando anche il dato nazionale - ha scritto ieri il presidente Fontana -. Certo non dobbiamo fermarci, dobbiamo insistere e convincere i cittadini a completare il ciclo vaccinale con la terza dose. Non possiamo pensare a restrizioni per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune».
Comunque con le attuali regole il passaggio da zona bianca a zona gialla avrebbe effetti meno evidenti rispetto alle restrizioni delle prime ondate. In zona gialla torna l'obbligo di mascherina all'aperto e il limite delle 4 persone a tavola al ristorante. Inoltre si riduce al 50% la capienza di cinema, teatri e concerti. In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 2.500 per gli spettacoli all’aperto e a 1.000 per gli spettacoli al chiuso.
Per le manifestazioni sportive: la capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 al chiuso. Anche la scuola resterebbe in presenza al 100% e non è previsto nessun limite agli spostamenti né ci sarebbe una serrata di bar, ristoranti e attività commerciali.
