PAVIA
La somministrazione della terza dose nelle Rsa sarebbe dovuta partire ieri. Ma in provincia di Pavia non è stato così. «Dei vaccini non si vede l’ombra: ad oggi non siamo in grado di stabilire quando i nostri anziani ospiti possano fare la terza dose», sottolinea Giovanni Belloni, presidente della società Simersa, che riunisce i medici delle Rsa. Regione Lombardia aveva stabilito di avviare ieri le somministrazioni nelle case di riposo, sia per gli ospiti che per il personale. Tradotto in cifre, per la provincia di Pavia ciò richiederebbe l’invio di almeno 5mila dosi di vaccino. Che però non ci sono. In compenso, in alcune Rsa sono iniziati i test per la valutazione del titolo anticorpale a spese delle stesse strutture.
I programmi della Regione
Secondo i programmi del Pirellone il “piano terze dosi e antinfluenzale” avrebbe dovuto avere una cadenza precisa: dopo i vulnerabili e gli over 80, ieri sarebbe toccato agli anziani delle case di riposo e l’11 ottobre al personale sociosanitario, per concludere l’iter entro fine dicembre. Per essere ancora più precisi, il calendario vaccinale prevede che il 30 ottobre sia la data entro cui terminare l’inoculazione delle terze dosi per gli immunocompromessi, mentre entro il 31 dicembre dovrebbero ricevere la terza dose gli over 80. Poi c’è la vaccinazione antinfluenzale, che per tutti dovrebbe iniziare il 15 ottobre per terminare a fine dicembre. Gli ultra 60enni appartenenti alle categorie fragili, persone con particolari patologie, gli over 80 possono farla gratuitamente.
Guardando ad una scadenza un po’ più lontana nel tempo: dal 22 novembre ed entro maggio 2022 è previsto che si proceda con le terze dosi per gli over 18. «Le Rsa sono operative e possono interagire con il “sistema Poste” e iniziare le somministrazioni degli anziani e del personale sanitario direttamente nelle loro strutture e senza prenotazione – ha spiegato Regione Lombardia –. L'operazione vede il forte coinvolgimento delle case di riposo e delle Asst e Ats locali secondo un nuovo modello di gestione integrato che prevede la vaccinazione del 90% del target entro novembre.
Servono 5mila dosi di vaccino
«Il programma della Regione va benissimo, però servono i vaccini per attuarlo: circa 5mila per quanto riguarda la nostra provincia – sottolinea Belloni –. In ogni caso riteniamo che sia meglio sottoporre i pazienti ai test sierologici per valutarne il livello di anticorpi nel sangue, prima di inoculare loro la terza dose di vaccino». Così sta facendo la casa di riposo “Cella” di Broni, oltre a quelle di Casorate e Dorno. «La decisione di ricorrere a test sierologici è a carico delle stesse strutture, come il costo da sostenere – conclude Belloni –. Pensiamo che sia il modo migliore di procedere per evitare di somministrare il siero a chi ha una protezione individuale dal Covid ancora alta».