SARTIRANA. I sindacati sabato mattina hanno chiesto le dimissioni di Claudio Pirrone, presidente della fondazione “Pio istituto Adelina Nigra”, che gestisce la casa di riposo per anziani di piazza Risorgimento. I rappresentanti di Fp-Cgil e Uil-Fpl e alcuni dipendenti chiedono da tempo assunzioni e migliori condizioni di lavoro del personale, considerato che venerdì 1° ottobre il nucleo Alzheimer sarà affidato alla cooperativa San Michele. Lo stesso Pirrone, però, rimane in sella e diffonde una dettagliata relazione per spiegare le ultime decisioni della struttura che dà lavoro a una quarantina di persone.
«La grave emergenza sanitaria Covid-19 – spiega Pirrone – ha comportato enormi sforzi, visto che 26 lavoratori hanno contratto il virus: abbiamo così dovuto ricorrere all’assunzione di personale a tempo pieno e determinato, mentre nel gennaio scorso gli operatori rimasti in servizio hanno dovuto svolgere diverse ore di straordinario. A ciò si sono aggiunte molteplici difficoltà nel reperire personale qualificato e affidabile, che fosse disponibile alla stipula di contratti a termine. Così nel bilancio 2021, al 31 agosto, registriamo un significativo incremento dei costi del personale pari a 1,1 milioni di euro: tutto ciò fa presagire riflessi negativi nel conto economico».
Inoltre, giovedì sono in scadenza quattro contratti a termine: potevano terminare il 30 giugno scorso, ma, considerato che il 31 luglio sono andate in pensione due operatrici e una terza andrà il 30 novembre, la fondazione ha deciso in via provvisoria di prorogarli fino al 30 settembre. «Dopo un’attenta analisi – prosegue Pirrone – il cda ha deciso di affidare il turno mattutino e pomeridiano per il solo nucleo Alzheimer alla cooperativa San Michele, che possiede pluriennale esperienza nel settore socio-assistenziale. In questo modo, i dipendenti della fondazione riuscirebbero a dedicarsi ai restanti tre nuclei e, in ciascun mese e a rotazione, usufruirebbero di una o due settimane di ferie con l’impegno a rientrare in servizio in caso di impellenti necessità. Il servizio di notte, invece, sarebbe sempre assicurato direttamente da operatori assunti dalla fondazione». Poi bando alle polemiche: «Per porre fine a queste spiacevoli tensioni all’interno della struttura, la fondazione si adopererà con tutti gli strumenti e i mezzi che la legge prevede per far sentire la propria voce». —
U.D.A.
