foto da Quotidiani locali
In queste ultime settimane possiamo osservare gli ultimi attimi di fioritura di fine estate per molte delle piante presenti nelle collezioni dell’Orto Botanico dell’Università di Pavia (Sma - Sistema Museale di Ateneo). Un genere molto bello e di notevoli impieghi è senz’altro il genere Salvia.
Questo genere comprende decine e decine di specie, da quelle ornamentali (e relative varietà) ad alcuni ibridi ed a specie officinali come appunto la forse più conosciuta Salvia e cioè Salvia officinalis L. Tra le collezioni di specie erbacee ospitate nei triangoli che portano dal viale principale fino alle storiche serre Scopoli, c’è una specie curiosa e che forse pochi conoscono: la salvia vischiosa. Nome scientifico Salvia glutinosa. Una specie erbacea perenne e autoctona; predilige gli habitat boschivi soprattutto di latifoglie. Il nome comune (vischiosa) deriva dal fatto che presenta, appunto, delle ghiandole nei fiori e nelle foglie che rendono la pianta “appiccicosa” al tatto. Può raggiungere anche i 70-100 cm di altezza e sviluppa un cespuglio erbaceo-semi legnoso durante il periodo primaverile ed estivo. Ogni anno la pianta supera l’inverno tramite gemme basali riparate al livello del terreno dalla lettiera abbondante che si forma nelle foreste di latifoglie. Predilige per lo più substrati calcarei ma in coltivazione si sviluppa comunque bene anche su altre tipologie di substrati. La messa a dimora andrà fatta in primavera, sia che si dividano cespi di piante madri, sia che si piantino nuovi individui prodotti da seme. Presenta una grande abbondanza di foglie, tenere e verde brillante chiaro fino a produrre una buona fioritura in questo periodo di fine estate.
L’irrigazione, in anni “normali” potrebbe essere effettuata di rado, consegnando l’apporto idrico necessario alle sole precipitazioni atmosferiche. In anno siccitosi, invece, soprattutto se coltivata in pianura nei nostri giardini, sarà necessario fornire abbondanti irrigazioni soprattutto ad agosto che è il mese in cui la pianta sfrutterà le ultime energie per la produzione di fiori. I fiori sono molto belli e colorati di un giallo delicato. Una cosa positiva nel scegliere questa specie (magari abbinata ad altre salvie ornamentali e autoctone) è che non necessita di particolari e difficoltose cure. Si sviluppa quasi in autonomia, ma bisognerà durante l’autunno o a fine inverno ripulirla dai rami secchi stando attenti alle nuove gemme basali. —