Entro il 23 sono aperte le domande: necessaria una laurea giuridica. I vincitori dovranno aiutare gli uffici processuali
PAVIA
Sono 8.171 i posti previsti nel nuovo concorso per l’ufficio del processo del ministero della Giustizia. Concorso che è uno dei tasselli previsti per l’attuazione del Recovery Plan. Le nuove assunzioni dovranno infatti essere ultimate entro la fine del 2021, in quanto l’ufficio per il processo, che è un organismo interno al ministero della Giustizia che svolge funzioni giudiziarie e giudicanti, dovrà essere pienamente operativo a partire dal 2022.
Posti in tutta italia
Gli oltre 8mila posti sono distribuiti tra 23 distretti, 680 le assunzioni previste in quello di Milano. Le figure da assumere saranno impiegate per collaborare in attività come la ricerca, lo studio, il monitoraggio, la gestione del ruolo, la preparazione di bozze di provvedimenti. In particolare, gli addetti all’ufficio del processo avranno il compito di collaborare allo studio della controversia e della giurisprudenza, predisporre le bozze di provvedimenti, collaborare alla raccolta della prova dichiarativa nel processo civile. Per partecipare al concorso, che comporta l’assunzione di figure professionali che svolgeranno mansioni di giustizia ordinaria, c’è tempo fino al 23 settembre.
Le domande di ammissione devono essere presentate esclusivamente per via telematica, attraverso il Sistema pubblico d’identità digitale (Spid), compilando l’apposito modulo elettronico sul sistema “Step-One 2019”, raggiungibile sulla rete internet all’indirizzo https://www.ripam.cloud.
I posti saranno a tempo determinato e della durata massima di 2 anni e 7 mesi per i candidati assunti nel primo scaglione. Gli addetti all’Ufficio sono equiparati ai profili di area III, posizione economica F1, quindi percepiscono uno stipendio di circa 1.700 euro al mese lordi. Per partecipare è necessaria una laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici, una laurea in Giurisprudenza, una laurea specialistica o magistrale in indirizzo economico e giuridico. Solo per una quota dei posti banditi, sono anche ammesse le lauree L-18 Scienze dell’economia e della gestione aziendale; L-33 Scienze economiche; L-36 Scienze politiche e delle relazioni internazionali.
L’incarico, una volta terminato, costituisce titolo per l’accesso al concorso per magistrato ordinario, equivale ad un anno di tirocinio professionale per l’accesso alla professione di avvocato e di notaio, equivale ad un anno di frequenza dei corsi della scuola di specializzazione per le professioni legali, superando comunque le verifiche intermedie e le prove finali d’esame, costituisce titolo di preferenza per l’accesso alla magistratura onoraria, può attribuire punteggio aggiuntivo nei concorsi pubblici.Stefania Prato