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Contro i dubbi nel Carroccio il governatore veneto sventola il suo lasciapassare. Resta il “no” all’iniezione obbligatoria
Il governatore leghista del Veneto Luca Zaia ha sbandierato in pubblico il Green pass, un segnale letto dagli osservatori come una presa di posizione netta di fronte ai dubbi in alcuni settori del Carroccio. Con il segretario Salvini che rivendica, in polemica con il premier Draghi, «il non obbligo vaccinale» ammiccando così all’elettorato perplesso sui vaccini. Contrarietà all’obbligo vaccini ribadita dai leghisti pavesi, che però sono tutti pronti a fare come Zaia: mostrare il loro certificato di vaccino.
Leghisti pavesi vaccinati
Parlamentari, sindaci, militanti: nell’80% di lombardi vaccinati ci sono anche i leghisti pavesi. «Da tempo sono vaccinato e con il pass - dice il primo cittadino di Pavia, Fabrizio Fracassi -. Obbligo? No, c’è gente che davvero non può farsi vaccinare». «Ho il green pass e lo uso quando serve, ma imporre l'obbligo vaccinale è sbagliato - motiva l'europarlamentare pavese Angelo Ciocca -. Non si può obbligare le persone e far firmare loro un consenso in cui si assumono ogni responsabilità. Ci sono persone oggettivamente impossibilitate a ricevere il vaccino, non è giusto penalizzarle». «Ho il certificato verde e lo mostro senza problemi - sottolinea invece il sottosegretario, senatore ed ex ministro Gian Marco Centinaio -. Sono contro l'obbligo del vaccino. Ma visto che mi sono vaccinato ed ho rispettato tutte le regole che ci hanno imposto Conte e Draghi, non si sognino di limitare ancora la mia libertà nei prossimi mesi». «Mostro il mio pass senza problemi - sottolinea il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa -. In questo momento non sono sicuro che l'obbligatorietà per tutti potrebbe avere un effetto positivo, anzi, e per come sta proseguendo la vaccinazione forse non ce ne sarebbe bisogno. Forse potrebbe aver senso per alcune categorie specifiche. Credo invece sia necessario insistere con l'informazione e la rassicurazione smontando bufale e fake news». «Sono convintamente vaccinato, ho il pass e l'ho usato in vacanza: nessun problema - evidenzia il deputato lomellino Marco Maggioni -. Nella compagine di governo c'è un confronto che mi pare normale. Sull'obbligo vaccinale la posizione nostra è quella della contrarietà. In Lombardia, comunque, abbiamo più dell'80% di vaccinati senza nessun obbligo». «Ho il Green pass e non avrei problemi a mostrarlo, da biologo medico non sono contro i vaccini, mi sono sempre vaccinata - evidenzia la deputata vogherese Elena Lucchini -. Sono anche per la libertà personale, pertanto non sono favorevole ad alcun tipo di imposizione ed obbligo». «Ho il pass e se deve entrare in un posto, ad esempio a San Siro per vedere il Milano, lo esibisco senza problemi - dice il sindaco di Mortara, Marco Facchinotti che era stato tra i primi politici contagiati nel 2020 -. Sono per la libertà di scelta, quindi di scegliere se vaccinarsi o meno secondo coscienza». «Ho il certificato e non ho problemi ad esibirlo, l'ho già fatto in Italia e all'estero» sottolinea l'assessore di Pavia, Pietro Trivi. «Ho anche pubblicato la certificazione sui social già a luglio - sottolinea il segretario provinciale, Jacopo Vignati -. Non è una questione di essere pro o contro l'obbligo, per me è bisogna uscire il prima possibile dalla pandemia». «Ho il pass e quando me l'hanno chiesto l'ho mostrato» evidenzia l'ex assessora regionale Silvia Piani. «Mi sono vaccinato subito, credo nella scienza ed ho il Green pass - spiega il consigliere regionale pavese, Roberto Mura -. Il pass però lo ritengo uno scarico di responsabilità sui cittadini, crea di fatto un obbligo vaccinale senza che però che lo Stato si assuma la responsabilità di imporre il vaccino».
A favore dell'obbligo vaccinale lo storico esponente oltrepadano del Carroccio, Cesare Ercole: «Sono per la vaccinazione obbligatoria, ma non per l'uso del green pass in ogni luogo - dice Ercole -. Io comunque ho il certificato e lo mostro senza problemi»
