L’invenzione del Birrificio di Porana con Moreno Baggini. Astolfi: «Ottima per aperitivi, pronta da metà settembre»
Non solo componente per insalate o verdura cotta per una gustosa peperonata. Ora il peperone di Voghera, che nel 2009 ha ricevuto la Denominazione comunale d’origine (Deco), diventa ingrediente per produrre birra. La neonata bevanda è frutto della collaborazione fra l’agricoltore vogherese Moreno Baggini e il mastro birraio Andrea Astolfi, titolare del birrificio “Le corti di Porana”, nell’omonima frazione di Pizzale.
«Ho messo a disposizione – spiega il 43enne Baggini, titolare dell’azienda agricola Orti sociali – i peperoni coltivati con il metodo biologico nelle serre lungo lo Staffora, su una superficie di circa tre pertiche milanesi: da qualche tempo pensavo a una diversificazione della verdura, utilizzata più che altro per il risotto con i peperoni o come sott’aceto. Così ho incontrato Andrea e ho iniziato una collaborazione che spero sia duratura e proficua. La presentazione è in programma verso la metà di settembre: al momento stiamo aspettando la consegna delle etichette».
Grazie a questa iniziativa si rafforzerà anche l’associazione PepeVo, costituitasi nel 2008 per la tutela e la valorizzazione del peperone di Voghera, e formata da sei agricoltori. Dopo aver raccolto le informazioni sulle caratteristiche qualitative del prodotto, l’associazione ha redatto un disciplinare di produzione in cui si specificano morfologia, zone di produzione, tecniche di coltivazione, conservazione e moltiplicazione della varietà. Il partner di Baggini è il 45enne Andrea Astolfi, titolare del birrificio artigianale “Le corti di Porana”.
«Ho accettato di buon grado – spiega – la collaborazione con Moreno per produrre una birra aromatizzata chiara, di sei gradi, leggera, ottima per aperitivi: ho pensato, per i primi tempi, di produrre 200 bottiglie da 33 centilitri e cento bottiglie da 75 centilitri. Su richiesta producevo già birre aromatizzate alla zucca, ai mirtilli, ai lamponi e alle mele: non avevo la garanzia del risultato, ma mi attirava la sfida di un mercato diverso». La costanza sembra aver pagato, visto che Astolfi si è creato un piccolo mercato sia con diversi locali dell’Oltrepò vogherese sia con la vendita diretta.
«È stato un inverno duro e difficile a causa del Covid-19 – conclude il birraio di Porana – Mi sono trovato alle strette perché i locali erano chiusi e così ho avuto tempo per riflettere: alla fine ho deciso di affiancare alle tre birre classiche in produzione queste birre dal profumo e dal sapore molto particolare e unico».—
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