VOGHERA. Un’altra sindaca. Un’altra Paola Garlaschelli. Diversa da quella che, nel nome della prudenza e del quieto vivere, aveva avallato tutte le decisioni della Lega. La prima cittadina di Voghera intende imprimere un cambio di marcia alla sua amministrazione che, tra indecisioni e due casi giudiziari, è a dir poco in difficoltà. Quando, il 23 settembre, avrà finito le sue ferie (è in Sicilia in queste ore), intende rimettere sui binari il treno del centrodestra. Tre i temi caldi, anzi caldissimi che l’aspettano al ritorno dal mare: il nuovo assessore, il caso Miracca, il nuovo comandante della polizia locale.
Il nuovo assessore
La botta dell’arresto di Massimo Adriatici, assessore alla sicurezza accusato di omicidio, ha inferto un colpo terribile alla credibilità dell’amministrazione. La Lega, che a Voghera è diretta dalla capogruppo e parlamentare Elena Lucchini (va detto, prima artefice della vittoria elettorale), punta ad una soluzione soft, ritardata nel tempo. Insomma, la Lucchini, peraltro sempre impegnatissima con i suoi anche importanti incarichi da parlamentare, segue la linea del “sopire, troncare, padre molto reverendo, troncare, sopire” di manzoniana memoria. Per poi scegliere un assessore molto schierato sui temi della sicurezza, ad esempio il consigliere comunale Andrea Bovone, di sicura fede lucchiniana e sulla linea della durezza come lo era Adriatici (e che non gli ha portato molta fortuna).
Una seconda ipotesi, complessa da perseguire per problemi di equilibri interni a Forza Italia, sarebbe quella di Giuseppe Carbone, ex assessore con la giunta Barbieri, persona moderata, che conosce profondamente la città, benvoluta a destra e a sinistra. Perfetto nel ruolo, in grado di stemperare le tensioni in città. Ma, appunto, ci sono problemi interni al partito e poi la Lega malvolentieri mollerebbe l’assessorato che si occupa della sicurezza, tema carissimo della campagna elettorale. Ecco, in tutto questo la sindaca Garlaschelli non intende, così racconta chi conosce le cose della maggioranza, stare alla finestra, come accaduto in passato in diverse occasioni, ma prendere di petto la situazione. E decidere.
Il caso Miracca
Ad esempio, sul caso di Francesca Miracca, assessora al Commercio indagata per corruzione elettorale, che spergiura la sua innocenza. Sta di fatto, che la Miracca è un problema politico, e un guaio non da poco avere un assessore indagato per un reato del genere, e poi c’è il rischio che a settembre o a ottobre ci si ritrovi a decidere d’impulso davanti a una richiesta di rinvio a giudizio. Insomma, la giunta resterebbe sulla graticola anche diversi mesi in caso di processo.
Quindi, meglio un rimpasto, pensa la sindaca, dove sul tavolo, spiace alla Lega naturalmente, ci sono proprio due assessori del Carroccio. E la Lucchini non intende fare a meno della Miracca, certo non della sua area, ma che tiene i contatti con quella parte della Lega che sorride all’europarlamentare Ciocca e a chi lo rappresenta a Voghera. E poi Miracca, indagine a parte, è una portatrice di voti di prim’ordine che in qualche modo ha delle cambiali elettorali da far valere in caso di difficoltà. Perché, poi, presto si voterà per la Provincia e per la Regione e qui, ancora una volta, per la Lega vogherese sarà un secondo test elettorale.
Il comandante dei vigili
Infine, c’è il caso del futuro comandante della polizia locale, visto che il precedente non garbava ad Adriatici. Al di là dei 22 candidati, il nome del prescelto, si racconta, era già stato deciso proprio dallo stesso Adriatici (prima dell’arresto, s’intende).
Insomma, la sindaca avrebbe dovuto solo firmare la nomina, magari di un carabiniere (ce n’è uno candidato) che, con Adriatici ex poliziotto, avrebbe fatto una coppia da Miami Vice. Paola Garlaschelli, anche qui, intende dire la sua. Ma ce la farà a superare i diktat della Lega?
