foto da Quotidiani locali
PAVIA. Dall’analisi dei filmati delle telecamere cittadine la Procura di Pavia ha registrato una coincidenza «quanto meno anomala»: l’assessore leghista alla Sicurezza di Voghera Massimo Adriatici ha pedinato la futura vittima Youns El Boussettaoui. Lo scrive il Corriere della sera. In pratica dai filmati analizzati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Pavia emerge la presenza, negli stessi luoghi a Voghera, in momenti diversi, dell’avvocato Adriatici e del 39enne ammazzato da un proiettile sparato dalla pistola dell’assessore nella serata del 20 luglio. Youns sempre avanti, senza all’apparenza accorgersi di nulla; l’assessore sempre dietro.
Ma perchè Adriatici perdinava il 39enne, già conosciuto per infastidire passanti e clienti di bar? L’assessore, ai domiciliari dopo la convalida per eccesso colposo di legittima difesa, potrebbe sostenere che si trattava di un’attività di controllo legata al suo ruolo di assessore, al modo in cui interpretava il suo ruolo di amministratore: in mezzo alla gente, alla ricerca di soluzioni, continuo pungolo alle forze dell’ordine su decoro e sicurezza. C’è poi il fatto che due giorni prima di morire per le ferite causate dal proiettile calibro 22 esploso da Adriatici, Youns El Boussettaoui aveva infastidito i clienti di un altro bar della piazza e il titolare aveva informato l’assessore dell’accaduto. Adriatici ha però negato di aver raggiunto il bar Ligure con la certezza di trovarci il 39enne: avesse voluto uccidere, ha detto, avrebbe esploso più colpi in sequenza, in virtù dell’addestramento da poliziotto. Eppure, secondo quanto scritto nell’ordinanza del gip, nonostante l’esperienza e l’addestramento Adriatici non ha «saputo governare la concitazione e lo stress di una situazione critica» ed è partito un colpo.
Il pm Roberto Valli nei giorni scorsi ha chiesto al gip l’incidente probatorio per cristallizzare due delle tre testimonianze di clienti del bar «Ligure» di piazza Meardi. Lì, alle 22.14 di martedì 20 luglio, Adriatici aveva sparato in direzione di El Boussettaoui che lo aveva aggredito con un pugno in volto che lo aveva fatto cadere a terra. La pistola era con il colpo in canna e senza sicura. I motivi della decisione di cristallizzare le testimonianze sono molteplici: i due testimoni, entrambi stranieri, potrebbero lasciare Voghera prima dell’inizio del processo o modificare ancora la loro versione, spontaneamente o spinti da qualche pressione. Come già successo, peraltro.