foto da Quotidiani locali
Una comunità partecipe dell’indicibile dolore della famiglia di Mattia Nidasio, il 27enne che giovedì scorso è rimasto vittima di un tremendo incidente stradale a Melegnano. Mercoledì, nell’agriturismo Tenuta Camillo a Bascapè, si sono tenuti i funerali del giovane. Diverse centinaia di persone hanno voluto salutarlo per l’ultima volta, dirgli addio, tantissimi gli amici che si sono presentati alla triste cerimonia. Non solo di Bascapè, ma anche di Melegnano e dei paesi vicini, dove Mattia era molto conosciuto.
Tutti increduli, tutti senza parole: impossibile d’altronde farsi una ragione di una morte così improvvisa e assurda. Una giovane vita spezzata che ha lasciato nella disperazione tante persone. Pochissima voglia di parlare tra gli amici di Mattia, ricordi e considerazioni vengono affidate ai social media, dove la morte del 27enne suscita un sentimento di autentico sgomento. Molti lo ricordano come un bravissimo ragazzo, molto propositivo, pieno di progetti.
La famiglia è assai nota. Il nonno, Celso Nidasio, era il proprietario dell’hotel Splendid a Pavia. Negli anni Cinquanta si trasferì nelle campagne di Bascapè, dove fondò un’azienda agricola. Con il figlio Franco Nidasio, proprietario della Tenuta Camillo, avviò l’innovazione della semina di riso Carnaroli in asciutto. La tenuta era adesso gestita da Mattia Nidasio, che aveva studiato come tecnico dei servizi della ristorazione alla scuola alberghiera di Stresa, insieme al papà Franco. Al termine della cerimonia Mattia è stato seppellito nel cimitero di Bascapè.