Lavorava all’Ipercoop di Vigevano. Il presidente del comitato cittadino: «Sempre sorridente, aveva una forza d’animo incredibile»
VIGEVANO. Alla fine la malattia che l’aveva già colpita anni fa ha avuto il sopravvento. Miria Casaccia, conosciuta in città come dottoressa dell’angolo farmaceutico dell’Ipercoop di Vigevano, è morta giovedì a 43 anni. A stroncarla un male incurabile da cui era guarita in passato, ma che poi si è rifatto sotto, implacabile.
Oltre che per la sua professione, svolta fino a quando le è stato possibile, la donna era conosciuta a Vigevano anche come volontaria della Croce rossa italiana. «Si è iscritta al nostro comitato nel 2018 – commenta commosso il presidente del comitato di Vigevano, Andrea Motta. – È sempre stata molta sorridente, anche nell’ultimo periodo della sua vita, mostrando una forza d’animo incredibile sino a quando ha potuto. È sempre stata fiera di far parte del nostro comitato».
Miria Casaccia, che avrebbe compiuto 44 anni a luglio, lascia i genitori Vincenzo e Nadia Bettin. I funerali della sfortunata dottoressa si sono svolti sabato mattina nella chiesa di San Giuseppe, al quartiere Cascame.
«Grazie per il tempo che ci hai dedicato per essere vicini ai più vulnerabili», hanno scritto sulla propria pagina Facebook i volontari del comitato vigevanese della Cri. Sotto sono apparse decine di messaggi di condoglianze di altri volontari e semplici sostenitori della Croce Rossa e di coloro che apprezzavano la sua professionalità sul lavoro. Segno che in poco più di due anni di volontariato Miria Casaccia si era già fatta apprezzare da tantissime persone. —