Da lunedì 26i in zona gialla, pranzi e cene solo all’aperto: «Ci aiutiamo perché chi non ha i tavolini è penalizzato»
MORTARA. Il bar e la pizzeria, con proprietà diverse, si alleano per poter continuare a lavorare anche con le nuove regole che prevedono da lunedì 26 pranzi e cene solo all’aperto. Ai tavolini del bar si potrà ordinare anche una pizza o un piatto cucinato dalla pizzeria accanto. Nella posizione “forte” c’era Andrea Maltese, titolare del bar Garibaldi davanti alla stazione di Mortara. Locale con un dehors, mentre la vicina pizzeria Roma non ha spazi all’esterno.
«Ho un dehors, sono avvantaggiato rispetto agli altri, però ritengo la norma ingiusta: tutti abbiamo diritto di lavorare e ci sono le condizioni per farlo all’interno, come già successo nei mesi scorsi», spiega Andrea Maltese. Così è nato l’accordo con Davide Apicella della vicina pizzeria Roma. Due locali storici di Mortara uniti in tempo di Covid. «Se la legge non permette a tutti le stesse condizioni, dobbiamo collaborare tra di noi per andare avanti», spiega Maltese. Ovviamente gli incassi non potranno essere gli stessi che si avevano prima della pandemia. Lo spazio all’esterno è nettamente inferiore a quello interno che avrebbero avuto i due locali in condizioni normali.
«Cadrà il vecchio tabù che ai tavoli di un bar si consuma solo ciò che si è ordinato nel locale e niente che arrivi dall’esterno - dice con sana ironia Maltese -. Ma abbiamo ritenuto giusto fare così. Anche i nostri vicini della pizzeria hanno il sacrosanto diritto di aver condizioni pari a chi ha uno spazio all’esterno». A limitare l’azione ci sono, oltre agli spazi, anche gli orari ridotti d’apertura.
«A Mortara devo dire che c’era già l’abitudine di prenotare un tavolino anche per un aperitivo, ora per forza di cose diventerà di un fatto un obbligo anche solo per una pausa pranzo di lavoro - chiude il titolare del bar Garibaldi -. Ci si potrà sedere all’esterno, ordinare un drink dal bar e poi un piatto o un pizza cucinati dal locale accanto. La cena, per legge, dovrà finire alle 22, quando scatta il coprifuoco. Facciamo di necessità virtù, l’importante per noi di bar e ristorazione era tornare a lavorare dopo mesi durissimi segnati dalle continue chiusure». —