Franco Mocchi (Fabbriceria): «Ora lavori alla cripta». Raccolti 200mila euro per il recupero e l’illuminazione
PAVIA. Il restauro della cappella dedicata a San Pietro, che si concluderà in aprile, segna la conclusione degli interventi di recupero di tutte le 12 cappelle, laterali e del transetto, possibili grazie alla generosità dei pavesi. Circa 200mila euro la somma raccolta per restaurarle ed illuminarle. Dopo quelle dedicate a San Barnaba e alla Santissima Trinità, dove è ancora il corso il restauro delle pale, ci si sta concentrando su quella di San Pietro.
GLI INTERVENTI
«Si è proceduto alla pulizia dei marmi, al restauro degli affreschi e all’installazione di un adeguato impianto di illuminazione – spiega il presidente della Fabbriceria Franco Mocchi -. Lavori eseguiti con il prezioso contributo dei pavesi che hanno dimostrato di avere a cuore la Cattedrale, attivandosi con donazioni. Grandi e piccole offerte che hanno consentito di proseguire opere importanti di valorizzazione e di questo pregiato patrimonio architettonico e artistico, con l’apporto fondamentale del 5 per mille che la Diocesi trasferisce alla Fabbriceria. Gli interventi in corso sono stati approvati dalla Soprintendenza, come il progetto per migliorare l’illuminazione delle cappelle, valorizzate da luci posizionate sugli archi laterali e nelle parti superiori e da fari sulle colonne».
Ad occuparsi dei restauri è Alessandro Cini di Restauro e arte che ora sta intervenendo sulla cappella di San Pietro a sinistra del transetto. «Si sta procedendo alla pulizia e al consolidamento dei capitelli del Settecento, sulle lesene e sugli interni in pietra – spiega Cini -. A differenza delle cappelle di San Barnaba e della Santissima Trinità, che hanno altari in marmi policromi, qui si procederà con più rapidità per la conformazione, più moderna, dell’altare».
Sono invece ancora in corso i restauri della pala del Cinquecento che ritrae San Barnaba insieme alla Natività del Signore e della pala del 17° secolo che raffigura, in alto, la Santissima Trinità e, nella parte inferiore, i due vescovi pavesi Armentario, vissuto nell’VIII secolo, e Litifredo II, vissuto nel decimo secolo. «Le pale sono di proprietà del capitolo della cattedrale e l’ufficio Beni culturali della Diocesi si sta occupando del restauro – spiega Mocchi -. È in fase di ultimazione anche l’area che si affaccia su via Cardinal Riboldi che ha richiesto investimenti significativi». Uno spazio ridisegnato, con una grande aiuola verde, l’antica magnolia, una parte di pavimentazione in legno e pietra. Qui i lavori di riqualificazione si erano interrotti in seguito al ritrovamento del basamento delle colonne della basilica di Santa Maria del Popolo che ha reso necessarie ulteriori indagini. «L’obiettivo è di non ricoprirli – chiarisce il presidente - ma di valorizzarli, inserendoli in un percorso che consenta ai visitatori di ammirare anche questi resti archeologici».
I PROSSIMI PROGETTI
Ora la Fabbriceria, proprietaria del monumento, in collaborazione con il capitolo della cattedrale, sta definendo il prossimo piano interventi, con tre priorità. Innanzitutto la conclusione dei lavori della cripta che comportano una spesa di circa 150mila euro. «Ci appelliamo ai pavesi, ma se non riuscissimo a trovare l’intera somma, ci attiveremo con autofinanziamenti, in modo da concludere entro fine anno», dice Mocchi che poi segna in rosso gli altri interventi in programma: il ripristino del campanile, che sta in silenzio da oltre 20 anni, ed è stato dato l’incarico per il progetto di restauro, e la pavimentazione della cattedrale. —
Stefania Prato