CERVESINA. Non ha esitato un attimo e a 80 anni compiuti si prepara a tornare a fare l’infermiera. Quando ha saputo che il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, si era messo alla ricerca di personale sanitario per la campagna vaccinale lei ha subito risposto presente. È la storia di Maria Luisa Martinoli, 80enne infermiera in pensione che da alcuni anni vive a Cervesina in Oltrepo. Inizierà vaccinando anche suoi coetanei over 80.
«Ho subito preso contatti quando ho saputo della possibilità di poter dare il mio contributo alla causa vaccinale, io non sono ancora vaccinata: ma non ho paura di tornare in servizio - spiega l’infermiera classe 1940 -. Con le precauzioni dovute potrò lavorare in sicurezza, comunque ho chiesto di poter fare il vaccino anch’io». Maria Luisa Martinoli è stata assegnata all’Asst di Pavia e lavorerà per alcuni mesi alle vaccinazioni anti Covid a Voghera. L’altro giorno è già stata in ospedale per vedere come vengono iniettati i vaccini. «Non l’ho certo fatto per soldi, ho già una pensione dignitosa - spiega -. Comunque sarò pagata, come previsto dal bando. Per entrare tra i sanitari pronti a dare il loro contributo alla campagna vaccinale mi sono rivolta alla cooperativa che ha in gestione questo servizio a livello nazionale».
All’Asst di Pavia, quando hanno visto la documentazione e la data di nascita della signora, quasi non ci credevano. «Una persona in forma e competente, ora completerà la reiscrizione all’ordine degli infermieri e poi sarà dei nostri - spiega il direttore sanitario di Asst, Armando Gozzini -. È un segnale importante che una donna ad 80 anni compiuti si rimetta in gioco per il bene comune».Maria Luisa Martinoli ha deciso di mettersi a disposizione per spirito di vocazione. «Ho sempre fatto l’infermiera, ho 80 anni e mi sento in forma: mi muovo in auto da sola, leggo e mi informo - spiega -. Bisogna fermare questa pandemia, il vaccino è l’unica arma. Vedo e sento di troppa gente che sottovaluta i rischi». «Un orgoglio per la nostra piccola comunità poter vantare una concittadina così»dice il sindaco di Cervesina, Daniele Taramaschi. Asst si avvarrà delle prestazioni della signora Martinoli già nei prossimi giorni, una volta completate tutte le pratiche burocratiche.
«Sono a disposizione - dice l’infermiera tornata in servizio ad 80 anni -. Ho solo chiesto di poter lavorare a Voghera, vicino a casa». Anche se in pensione da diversi anni Maria Luisa Martinoli non ha mai perso il contatto con la sua professione. Nata in Istria nell’ottobre 1940 era scappata giovanissima durante l’occupazione jugoslava. «Con mia madre ero nascosta in un bara per attraversare il confine» ricorda l’infermiera. La sua famiglia poi si era stabilizzata a Salerno, ma da decenni Maria Luisa si è trasferita al nord. Prima la scuola per infermieri a Magenta, poi diversi lavori tra il Beato Matteo di Vigevano, la libera professione all’ospedale di Voghera, l’impegno con i medici associati a Casei Gerola e da ultima anche gli insegnamenti alla scuola infermieri della Rsa Pezzani di Voghera. Nel mezzo una vita vissuta, con tre figli di cui una morta vent’anni fa insieme al marito in viaggio di nozze, e tanto lavoro al servizio di chi soffriva. Ora ad 80 anni la scelta di tornare in campo, per l’ennesima volta. «Non potevo non fare la mia parte» chiude Maria Luisa Martinoli. —
