PAVIA. Sopraffatti dallo stress da corsia, che il Covid ha aggravato da marzo ad oggi. Sono medici, ma soprattutto infermieri, che lavorano giorno e notte negli ospedali di Asst Pavia, e che ora, sempre più spesso, mostrano di non farcela. Tanto da somatizzare la stanchezza ed essere costretti ad abdicare.
In 800 a casa
Nell’ultima settimana, nelle strutture ospedaliere dell’Azienda socio sanitaria di Pavia, che conta circa 3.200 dipendenti, il 25% è stato a casa in malattia. Un dato fluttuante, che si modifica di giorno in giorno, ma che presenta una costante: molti sono i professionisti sfiniti dal lavoro a contatto con la pandemia. Si tratta 800 dipendenti malati in sette giorni, una media di 100 al giorno, un’assenza così corposa da mettere in difficoltà reparti interi.
Settore scoperto
Situazione aggravata, per quanto riguarda gli infermieri, dal fatto che Giancarla Patrini, dirigente Dapss (Direzione assistenziale e delle professioni sanitarie e sociali), dopo cinque anni di lavoro con contratto di comando in Asst Pavia, sotto la direzione di Michele Brait, è tornata all’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano, e quindi ha lasciato una poltrona vuota. Tra i suoi compiti c’era quello di coordinare il settore infermieristico dell’azienda. Asst spiega: «Sicuramente c’è carenza di medici e infermieri, ma deve essere affrontata a livello nazionale con soluzioni mirate. Per supplire a questo, in situazione di emergenza, abbiamo ridimensionato i servizi “ordinari”, chiuso reparti e spostato il personale nelle divisioni Covid. Inoltre, ancora in questi giorni, abbiamo indetto un concorso per reclutare nuovi infermieri da mettere in corsia».
Ma i sindacati non nascondono la loro preoccupazione. «In un momento così delicato la partenza del Dapss non ci voleva – sottolinea Patrizia Sturini, segretaria Cgil Funzione pubblica –. La campagna vaccinale è partita ma deve avere una cabina di regia importante, inoltre manca il personale. Perchè il problema è preoccupante: le assenze per malattia riguardano patologie legate al lavoro da stress correlato, oltre a quello psicologico. Poi c’è il reclutamento del personale. A novembre era uscito un avviso per l’assunzione di 15 infermieri, ma hanno risposto solo in 2». Le fa eco Roberto Gentile, segretario Fials: «Il personale in corsia è fortemente provato. Lo dimostrano le malattie che si susseguono. La fatica quotidiana, specie nei reparti Covid, è determinante. E gli organici, nelle strutture ospedaliere pavesi, sono carenti».
Sindacati all’attacco
Domenico Mogavino, (Cisl Fp Pavia) commenta: «Gli infermieri stanno dando tutto anche in questa seconda ondata Covid, ed è importante che si pensi di supportarli con nuove assunzioni». Infine Andrea Galeppi (Uil Fpl) dice: «Certamente il numero di malattie tra il personale degli ospedali è cospicuo. Una situazione che, con i piani vaccinali Covid in corso, può creare ulteriori complicanze. Auspichiamo che Asst ufficializzi al più presto il nuovo responsabile Dapss». —
