Il sindaco: «Attendiamo che i contatti siano formalizzati entro il 6 giugno»
CECINA. «Restiamo in attesa, ma dai contatti che abbiamo dovrebbero essere formalizzate tre proposte di acquisto che saranno valutate nella seduta del consiglio comunale del 6 giugno». Così il sindaco di Cecina Samuele Lippi che non ha mai fatto mistero della necessità di garanzie certe per l’ente che amministra: «Entro i termini del voto devono essere presentate delle proposte concrete con impegni tangibili, altrimenti decadranno convenzione e concessioni».
Tradotto: il voto sul piano di concordato del Comune, principale creditore insieme a Sales della Porto Spa, non lascia spazi di manovra. Il sì in cambio di certezze sulle fideiussioni a garanzia delle opere: la realizzazione dell’argine sinistro del fiume Cecina e del ponte sullo stesso, oltre che dell’argine in destra idraulica. In quest’ultimo caso a fronte della cessione di un’area di proprietà comunale che non si è ancora perfezionata. Opere che valgono 4 milioni di euro.
La data. Il 6 giugno nella seduta consiliare si tireranno le somme e verrà deciso quale sarà il voto da esprimere sul piano di concordato che dia le maggiori garanzie alla comunità cecinese. Il termine per chiudere la raccolta dei voti dei creditori sul concordato, che si è aperto il 18 maggio, è il 7 giugno.
A dare una lettura contrapposta a quella dei comitati proprietari del porto e dei rogitanti che invitano la politica a votare sì al piano è Mauro Melosi in qualità di proprietario di un posto barca nel porto di Cecina. «Trovo del tutto legittima e doverosa la pretesa del sindaco di non avallare il concordato in mancanza di un’offerta concreta e supportata da fideiussioni bancarie», sostiene. E prosegue: «Ho sempre pensato che un Comune, se ben amministrato, si sforza di tutelare principalmente l’interesse diffuso di tutti i suoi cittadini, non una minima parte, tanto più quando questa si presenta come una parte privata, di un progetto privato in cui tutelano un loro interesse, legittimo, ma privatistico – afferma –. L’interesse pubblico nell’opera portuale può essere garantito dal Comune solo in un modo: pretendendo il rispetto degli impegni presi. Le opere pubbliche a carico dei proprietari del porto, in particolare la messa in sicurezza del fiume, devono essere realizzate al più presto. Questione che peraltro dovrebbe interessare tutti gli armatori che hanno una barca ormeggiata in un porto oggi non omologato e a rischio idraulico».
Melosi non ha dubbi. «Il presidente del Cda della Porto Spa Emilio Salvadori asserisce di avere le risorse a garanzia delle fideiussioni ma non riesce a trovare una banca che si assuma il rischio del rilascio – premette –. Questo fatto non può che significare che non c’è più alcuna fiducia in questa Società e si devono cercare altre strade». E sottolinea: «Non ho trovato alcun atto che lo confermi che la Regione ha approvato i finanziamenti per le opere pubbliche gravanti sui proprietari». In merito all’eventualità che i comitati dei proprietari e rogitanti possano sostenere un aumento di capitale della Spa per 2 milioni di euro si chiede se «c’è un elenco ufficiale con nomi e importo di contribuzione che porti a tale importo o è solo un auspicio. Come mai lo dice solo oggi? Quando fu lanciata la proposta di un’operazione interna di salvataggio, la risposta fu misera e da allora non c’è sentore che la situazione sia cambiata».
Il fattore tempo. Secondo Melosi «avallare il concordato come presentato oggi ha solo una certezza: qualcuno guadagna tempo e noi interessati al porto finito ne perdiamo altro ancora. Resto convinto che la situazione peggiorerà ulteriormente, che il porto diverrà sempre più decadente e svalutato. Nessuno comprerà a oltre 20 milioni. Le opere pubbliche del Comune non verranno realizzate e l’immagine del porto e della città sarà sempre più compromessa». E cita il caso Marina di Pisa: «Qui il porto pur essendo totalmente completato, collaudato, funzionale e con più di 280 posti barca a disposizione per la vendita è partito da una richiesta di concordato di 32, 5 milioni ma verrà ceduto forse a 10 milioni. Come possiamo pensare che il nostro porto con circa 40 milioni di costi previsti per il completamento possa fare di meglio?».