A trovarlo quattro giovani, poi è intervenuto il loro allenatore: «Era nella melma fino al bacino vicino alla pescaia di Limite»
LIMITE. Quattro giovani della Società Canottieri Limite 1861 hanno salvato un anziano signore che aveva tentato di togliersi la vita.
È venerdì pomeriggio quando intorno alle 15 l’anziano si allontana dalla propria abitazione di Limite sull’Arno e si dirige verso il fiume, al confine tra il suo comune e la frazione di Spicchio di Vinci, in prossimità di una pescaia dove l’anziano si recava a pescare molti anni prima.
Il caldo di questi giorni è quasi uguale a quello di piena estate ma la fortuna ha voluto che la zona in cui voleva togliersi la vita fosse piena di vegetazione, e quindi stando al riparo tra gli alberi l’anziano non ha sofferto per la temperatura alta considerando che è rimasto dalle 15 fino alle 19 e 30, orario in cui è stato avvistato dai giovani canottieri. Com’è noto il fiume Arno, nella frazione di Limite, è frequentato dai ragazzi della scuola Canottieri che si allenano durante il pomeriggio. L’anziano, di oltre 80 anni, è stato salvato proprio da una squadra dei Canottieri e dal tempestivo intervento del loro allenatore Matteo Borsini. «I ragazzi avevano avvistato un uomo vicino alla sponda del fiume Arno, a 100 metri della Pescaia, per andare verso Spicchio – racconta l’allenatore della Canottieri Matteo Borsini – L’avvistamento dei ragazzi è avvenuto nell’ultimo giro di allenamento; verso le 19,30 hanno notato una persona sulla sponda del fiume. Hanno visto un uomo in posizione seduta, coperto dalla melma dal bacino in giù. Hanno chiesto all’anziano se aveva bisogno di aiuto. Si sono avvicinati, hanno chiesto il motivo per cui si trovasse in quel luogo ed hanno capito che era in stato confusionale».
« Per fortuna era sulla sponda in una zona in cui c’erano degli alberi e infatti si notava poco – continua Borsini – Una volta che l’anziano è stato raggiunto due ragazzi della squadra sono rimasti con lui, altri due sono venuti con la canoa a chiamarmi per poter portare un barchino e salvare la persona, ma non è stato facile tirarlo fuori dalla melma perché non riusciva a stare in piedi, infatti aveva un bastone per sorreggersi. Abbiamo avvisato i carabinieri e chiamato l’ambulanza».
L’anziano accudisce la moglie con problemi di salute e forse anche per questo ha accusato uno stato confusionale e ha deciso di buttarsi in Arno. Quando poi è stato recuperato dai canottieri si è scusato per quello che aveva fatto.
Dario Biondi e Alessandro Giglioli questi sono i nomi dei due canottieri che hanno avvistato l’uomo dalla loro canoa mentre si stavano allenando. «Stavamo arrivando vicino alla pescaia, dove di solito giriamo per tornare indietro e abbiamo notato questa persona – raccontano – ci siamo avvicinati e gli abbiamo chiesto se stava bene e se aveva bisogno di aiuto. Allora ci ha chiesto di aiutarlo. Così ci siamo avvicinati, abbiamo fatto scendere Ernesto Rabbatti e Lorenzo Bonaffini, per tenergli compagnia e farlo parlare e noi siamo andati a chiamare il nostro allenatore Borsini spiegandogli l’accaduto».
I due canottieri che sono rimasti con il signore confermano che non era in stato confusionale. «Siamo rimasti con lui per dargli supporto morale e dare il tempo al nostro allenatore di arrivare con il barchino – dicono Rabatti e Bonaffini – ha iniziato subito a scusarsi dicendo che gli dispiaceva di aver fatto questa cavolata, che voleva ammazzarsi ma non aveva avuto il coraggio ed era rimasto imprigionato nella melma dal primo pomeriggio».
E aggiungono: « Abbiamo avvisato i soccorsi e abbiamo chiamato la famiglia che lo cercava da tutto il pomeriggio».
Dopo il salvataggio dei ragazzi della Canottieri Limite, sono intervenuti i carabinieri e un’ambulanza.
La vicenda si è conclusa con il trasposto dell’anziano al pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli per accertamenti. L’uomo era in buone condizioni nonostante le ore trascorse nella melma del fiume. l
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