GROSSETO. Contagiata per la terza volta. È una sorta di record quello di una maestra 40enne che insegna in una scuola maremmana. Ha contratto il virus per tre volte in un anno, le ultime due in due mesi.
La prima risale all’aprile del 2012. Abbastanza “tosti” i sintomi: febbre, otite, mal di testa, extrasistole, stanchezza. «Ho preso il virus a scuola», spiega la maestra che insegna in una scuola dell’infanzia: i suoi alunni hanno tra i 3 e i 6 anni. La maestra si negativizza dopo 41 giorni, a maggio 2021. Arriviamo a metà febbraio 2022 quando, continua lei, «credo di aver preso il Covid stavolta da mia sorella». Un giorno di mal di testa e 3 di mal di gola, niente febbre. Dopo 12 giorni la maestra si negativizza e torna a scuola, ma non passano due mesi che, i primi di maggio 2022, lei fa un altro tampone «visto che a scuola c’erano alcuni casi positivi» e si scopre positiva pure lei. «È così. L’ho preso di nuovo e sicuramente è successo a scuola dove c’erano due bimbi positivi – racconta oggi la maestra al telefono – Stavolta sono positiva a bassa carica».
Lievi i sintomi in questo caso. E menomale. «Un po’ di tosse come nel primo Covid, un’afta, un po’ di stanchezza». Una situazione tutto sommato soft, peccato che sia la terza volta. «A scuola ho sempre portato la mascherina e mi sono igienizzata, ho rispettato le regole, arieggiato i locali. Insomma: credo che a scuola i contagi non si “parino”», continua l’insegnante spiegando a questo punto di voler proporre «test salivari obbligatori all’ingresso della scuola per tutti, docenti, collaboratori e bambini. Spesso non c’è collaborazione da parte dei genitori che mandano i figli a scuola anche con la febbre». Senza contare che a quell’età non sono previste mascherine, i bimbi hanno contatti frequenti con le maestre, sono coccolati, presi in collo quando starnutiscono o hanno bisogno di qualcosa. Il virus circola ancora facilmente a scuola e lo conferma Giorgio Briganti, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana sud est. «Gli asili sono sempre stati un ricettacolo di malattie infettive», dice.
Riguarda al triplo contagio della maestra, per l’Asl si tratta del primo caso noto in provincia di Grosseto, mentre in altre zone d’Italia si conosce qualche caso: quello di Fernando Gaviria, velocista colombiano, o del politico Guido Crosetto. «Sono casi limite, ma casi che esistono», dice Briganti.
La normativa prevede che nei 3 mesi dalla prima positività, nel caso in cui se ne verifichi un’altra e la persona sia asintomatica, l’Asl non metta in atto nessuna azione preventiva, nessun isolamento (il che può comportare l’assenza di statistiche). Altro piccolo record è quello di una signora grossetana che si è contagiata 2 volte, nell’arco di soli 10 giorni. «La prima volta fu il 16 dicembre 2021 e il tampone negativo mi arrivò il 4 gennaio. La seconda volta a metà gennaio. Non avrei mai creduto». Pochi sintomi, ma alta possibilità di contagio.
Per Briganti «bisogna continuare a mantenere alta la guardia, ove possibile, e nei luoghi in cui ci sia assembramento portare la mascherina. Il Covid circola ancora».
