VOLTERRA. Nella chiesa dell’Immacolata Concezione a Civitavecchia si sono svolti i funerali del produttore cinematografico Massimo Cristaldi, morto improvvisamente la notte di sabato a Roma all’età di 66 anni. «Condoglianze sentite alla famiglia e a tutti coloro che gli volevano bene. Il nostro impegno sarà, attraverso tutte le azioni possibili, di vivificarne la memoria» scrive il sindaco di Volterra Giacomo Santi sul suo profilo facebook. Che a voce prosegue: «In che modo è presto per dirlo, ma con Massimo avevamo contatti anche per la candidatura, allora, di Volterra a capitale italiana della Cultura. Era il 2020 e si ipotizzava una collaborazione».
La stessa che il sindaco auspica con «la famiglia, una volta metabolizzato il lutto, per imbastire un evento che ricordi il casato Cristaldi».
Già domenica pomeriggio nello spettacolo “I Pagliacci” al Persio Flacco, la nipote di Federico Fellini, Francesca Fabbri Fellini che aveva presentato la sua favola animata, aveva ricordato il produttore romano e il rapporto con il maestro riminese, anche lui tante volte ospite della villa acquistata nel Volterrano.
Unico figlio di Franco Cristaldi, produttore cinematografico degli anni d’oro del cinema italiano e della sua prima moglie Carla Rosa Simonetti. Massimo Cristaldi lascia la moglie Simona. La notizia della scomparsa è stata comunicata dalla sua società, la Cristaldi Pics srl da lui fondata nel 2014 con la quale ha vinto numerosi riconoscimenti con i film prodotti.
Il produttore aveva cominciato fin da ragazzo a lavorare col padre raccogliendone poi l’eredità. Già nel 1992, a seguito della morte del padre Franco, era subentrato nella proprietà e nella direzione della “Cristaldi Pictures”, della quale ha gestito l’importante library di oltre 260 titoli, come “I soliti ignoti”, “Salvatore Giuliano”, “Il caso Mattei”, “Sedotta e abbandonata”, “Il nome della rosa”.
Oltre a innumerevoli premi italiani ed europei, la Cristaldi Film ha vinto due Oscar per il miglior film straniero con “Amarcord” di Federico Fellini e “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore e un Oscar per la migliore sceneggiatura originale con “Divorzio all’italiana” di Pietro Germi. E quel “Vaghe stelle dell’Orsa”, film drammatico del 1964 per la regia di Luchino Visconti con un cast d’accezione tra cui Marie Bell, Claudia Cardinale, Michael Craig, Paola Pescini, Jean Sorel. Era la storia di Sandra che, dopo anni di assenza torna a Volterra, sua città natale con Andrew, il marito, curioso di conoscere l’ambiente in cui la moglie ha vissuto la sua giovinezza. Nella casa trovano Gianni, fratello di Sandra, il quale da tempo vive in modo disordinato.
Il legame con Volterra non si è più esaurito, anzi si sviluppo con l’acquisto della Villa di Ulignano, villa seicentesca immersa nel verde a dominare tra Volterra e San Gimignano fin dalle sue origini legata alla famiglia volterrana degli Inghirami. Lì si aprì un vero capitolo di storia e Villa di Ulignano, come ricorda Viola Liuti, oggi assessore a palazzo Priori, diventa il buon ritiro di molti registi, sceneggiatori e attori che trovavano in Cristaldi l’ospite e il mecenate. Assieme a Claudia Cardinale, moglie all’epoca del produttore, furono moltissime le personalità del mondo dello spettacolo che scelsero di trascorrere alcuni periodi nella campagna volterrana portandovi la mondanità e lo stile di Cinecittà.
Ovviamente vi ha soggiornato molto anche Massimo Cristaldi. E finì per conoscere e amare Volterra e la sua gente.
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