L’annuncio di Asl e azienda ospedaliero-universitaria pisana: "Presto verranno riaperto a tutti"
PISA. È vero. A Pisa, negli ultimi due anni si sono visitati prima i pisani e poi i pazienti non residenti. In alcuni casi, solo i pisani. Questo – ammettono l’Asl e l’Azienda ospedaliero-universitaria – è accaduto in base a una procedura straordinaria concordata durante la pandemia. In particolare per 4 visite: chirurgia vascolare, endocrinologia, reumatologia, allergologia. Ma presto - assicurano le aziende - non succederà più. Il sistema sarà cambiato.
È il primo risultato che Il Tirreno ottiene dando voce ai disservizi sanitari segnalati dai lettori. Un primo risultato, appunto. Ci sono ancora molte prestazioni, che risultano accessibili secondo il criterio della territorialità (della residenza) e non della gravità della patologia. E questo da assai prima della pandemia. Anche se azienda ospedaliero-universitaria (Aoup) e Asl fanno riferimento - per i criteri di abbattimento dei tempi di attesa di esami e visite - al Piano regionale per il governo delle liste d’attesa 2019-2021.
Prime visite
Il piano regionale stabilisce che le prime visite devono essere garantite all’interno dei territori che fanno riferimento alle ex Asl, oggi inglobate nella grande azienda sanitaria Toscana nord ovest: quindi, chi sta a Forte dei Marmi deve fare riferimento all’ex Asl Versilia, chi sta in Garfagnana all’ex Asl di Lucca e così via.
A questa regola c’è un’eccezione: per le visite di chirurgia vascolare, endocrinologia, reumatologia, allergologia l’erogazione deve essere garantita entro i tempi indicati dalla Regione all’interno dell’area vasta, nelle strutture sanitarie presenti dalla Lunigiana all’Elba. Ovvio che se un paziente decide per «libera scelta» di andare da un professionista o in un ospedale al di fuori della propria zona o area vasta, non può pretendere l’esame o la visita nei tempi stabiliti dalla Regione.
Visite "speciali"
In base a un accordo del 19 maggio 2020 – ammettono Aoup e Asl – la visita allergologica, endocrinologica, reumatologica e chirurgia vascolare a Pisa venivano garantite solo ai pisani. Lo scrivono con chiarezza: «L’intesa prevedeva per queste visite la limitazione ai residenti dell’ambito territoriale di Pisa. Ora è stata superata a livello di Area Vasta tramite la rimodulazione dei vincoli: questo ritorno alla normalità dopo l’emergenza Covid sarà reso operativo entro breve, sulla base dei tempi tecnici necessari e sarà pertanto possibile per i cittadini non pisani usufruire di queste prestazioni».
Visita neurologica
Per la visita neurologica, il piano regionale sulle liste d’attesa impone alle aziende ospedaliero-universitarie il rispetto dei tempi di attesa (in base alla priorità indicata dal medico nella prescrizione) per i residenti all’interno di ambiti stabiliti. Nel caso dell’Aoup i tempi di attesa devono essere rispettati per chi risiede nei comuni di: Pisa, Cascina, Calci, San Giuliano Terme, Vicopisano, Fauglia, Vecchiano, Crespina Lorenzana, Orciano Pisano. Per tutti i residenti al di fuori di questo perimento – dice l’Aoup, rispondendo alla segnalazione di un lettore del Tirreno – è l’Asl «di residenza che deve garantire il rispetto dei tempi di attesa. La Aoup deve prevedere la possibilità di prenotazione senza però garanzie sui tempi d’attesa». Cisanello offre ogni settimana 60 visite neurologiche per i residenti della zona pisana e 20 visite per tutti gli altri. I 60 posti sono gestiti tramite il modello Open access (prenotabilità a 3 giorni), gli altri 20 posti sono comunque prenotabili - ma senza garanzie sui tempi di attesa - proprio per offrire la possibilità di accesso anche ai residenti al di fuori della zona pisana. «Il 42% delle prestazioni ambulatoriali è erogato da Aoup a residenti nei comuni della zona pisana, mentre il 58%, è destinato a cittadini residenti altrove».
Radioterapia
Un lettore segnala di non essere stato preso in carico in Area vasta nord ovest per prestazioni di Radioterapia: ma questo accesso è sempre valutato da parte del Gruppo oncologico multidisciplinare e del Cord zonale. Non può essere diretto. «Dal 2019 al 2020 la Radioterapia di Livorno è stata interessata dalla necessità di sostituire l’acceleratore lineare mentre la Radioterapia di Cisanello ha dovuto far fronte alla rottura di una macchina: in supporto sono state coinvolte altre strutture erogatrici. Le difficoltà incontrate potrebbero essere legate anche a una comunicazione non esaustiva da parte delle nostre aziende».
Risonanza magnetica
Una paziente segnala problemi al Cup per prenotare una risonanza magnetica e una visita neurochirurgica. «In area vasta nord ovest il problema della prenotabilità delle risonanze magnetiche è una criticità dovuta soprattutto alla domanda in aumento. Sono stati avviati alcuni progetti finalizzati a incrementare l’offerta di risonanze magnetiche e non solo. Proprio in questi giorni è stata aperta al Cup una nuova offerta di prestazioni grazie a progetti di attività aggiuntiva degli specialisti aziendali e ulteriore offerta sarà resa disponibile attraverso i produttori privati accreditati entro la metà del mese di aprile».
Per la visita neurochirurgica «esistono due unità operative in tutta l’area vasta: una a Cisanello e una all’ospedale di Livorno, per le quali è in corso una valutazione di opportunità di modificare gli ambiti di accoglimento dei pazienti».
Tac
Un livornese in carico al percorso oncologico di Aoup e in attesa di una Tac da gennaio viene informato che da marzo «l’azienda ospedaliera ha attivato alcuni progetti finalizzati a incrementare l’offerta di Tac affinché non si verifichino più questi problemi per i pazienti presi in carico».
Azienda ospedaliera e Asl ricordano, inoltre, che «queste segnalazioni si riferiscono a un volume enorme di prestazioni di diagnostica e ambulatoriale: ogni settimana alcune centinaia di migliaia in area vasta». Vero. Ma ogni paziente è una persona. E ha per questo un valore inestimabile.
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