MONTECATINI. Il cuore grande della Valdinievole e i sindaci tutti impegnati nell’accoglienza ai profughi ucraini. Lo hanno raccontato durante la puntata di “Acqua in bocca (ma non troppo)” nel salone Portoghesi del Tettuccio, nel pomeriggio di lunedì 21 marzo.
Luca Baroncini, sindaco di Montecatini, sta gestendo l’emergenza anche tramite la Protezione civile e le associazioni cittadine. Molta attenzione anche per l’inserimento dei bambini a scuola. «Sembra poco quello che cerchiamo di fare – afferma Federica Rastelli, assessore al sociale – di fronte alla crudeltà della guerra. Siamo appoggiati anche alla Prociv, abbiamo già 70 profughi in città. Continuiamo a preparare i pacchi alimentari. Molte famiglie hanno offerto le proprie case. I bimbi sono già a scuola. Ci sono a disposizione anche alberghi sanitari».
Marzia Niccoli, sindaca di Massa e Cozzile: «Non ho mai visto la guerra, l’ho conosciuta attraverso i racconti dei miei genitori o sui libri di storia. Adesso la leggo negli occhi di chi arriva. Ho telefonato a molti cittadini ucraini che abitano qui, sono circa venti famiglie. In pochi giorni sono arrivate altre persone ospitate da parenti e amici, oppure da cittadini che hanno spalancato le proprie case. Ci hanno domandato veramente poco, qualche indumento, perché erano scappati senza nulla. Mi hanno chiesto di poter lavorare, non vogliono vivere sulle spalle di nessuno».
Simona De Caro sindaco di Monsummano: «Organizziamo un concerto in piazza Giusti il 2 aprile per raccogliere fondi da destinare alle missioni umanitarie, con la musica, linguaggio universale in nome della pace. Nicola Tesi di Ponte Buggianese: «Abbiamo attivato una raccolta di generi di prima necessità e fondi. Ci sono canali attivi e siamo in stretto contatto con la prefettura. Anche noi abbiamo già persone ucraine che sono venute a vivere da noi, stiamo raccogliendo derrate alimentari per chi deciderà di rimanere». Dino Cordio, Uzzano: «La nostra comunità è pronta ad affrontare anche il problema della scuola. Abbiamo accolto insieme agli altri studenti il primo ragazzo ucraino nella scuola media. Tutti i concittadini si sono dimostrati disponibili. Proseguiamo la raccolta alimentare con le associazioni. Deve esserci il diritto di vivere dove si vuole e il diritto a trovare rifugio nel momento in cui in patria non ci sia più la sicurezza e la certezza della incolumità».
Gilda Diolaiuti, Pieve a Nievole: «Noi ci siamo. Appena ho avuto notizia dell’arrivo sul territorio di tre profughi per quello che era possibile in quel momento ci siamo attivati per organizzare al meglio l’accoglienza. Fra i residenti a Pieve a Nievole abbiamo 50 famiglie ucraine e 14 profughi con figli dai tre ai quindici anni. Quindi abbiamo fatto in modo di inserire i bambini nelle classi dove già c’erano studenti o di padre o di madre ucraini. Pensate a un bambino che arriva da una tragedia come la guerra e in classe trova chi parla la sua lingua, è una soluzione stupenda. Alle raccolte ci pensa la Misericordia».
Lisa Amidei, sindaco di Larciano: «Abbiamo contattato il consolato ucraino a Firenze e ci hanno dato le indicazioni tramite la Misericordia. Diverse famiglie hanno messo le proprie case a disposizione». Alessio Torrigiani sindaco di Lamporecchio: «La nascita del bambino di una profuga a Pescia, che adesso abita da noi, è stato un evento bellissimo. Tutta la comunità ha aiutato e le associazioni stanno raccogliendo quello che occorre. I commercianti hanno scelto di donare all’Istituto degli innocenti di Firenze».
Daniele Bettarini, sindaco di Buggiano «Ci siamo fatti trovare pronti, anche le famiglie, per accogliere chi ha bisogno. Ci vorrebbe un coordinamento fra i comuni».
Fabio Berti di Chiesina Uzzanese: «Stiamo facendo un bel lavoro di assistenza e accoglienza con i nostri volontari. Anche grazie alla Prociv che si sta distinguendo per la dedizione. Seguo personalmente dove arriva ciò che inviamo e ne ho la certezza. Abbiamo inserito una ragazzina a scuola anche ieri».
