I motivi: lesi immagine, onore e reputazione. Il sindaco: «Al momento non posso dire di più, ma le lettere sono partite»
LUCCA. Lesa immagine, reputazione e leso onore: stavolta è l’amministrazione comunale a sferrare l’offensiva contro il comitato Per San Concordio, chiedendo i danni. Con un atto ufficiale (una determina dirigenziale datata 8 marzo) il Comune infatti, come viene riportato, «ha manifestato la volontà di agire civilmente, dinanzi al giudice competente, nei confronti del comitato, il quale ha leso gravemente la reputazione, l’onore e l’immagine dell’ente, avendo diffuso a mezzo stampa notizie che configurano falsi e truffe posti in essere dal Comune di Lucca, riguardo a un finanziamento statale asseritamente ottenuto al di fuori dei presupposti di legge, tutto ciò nonostante si fosse già a conoscenza del provvedimento del tribunale di Lucca, che escludeva ogni ipotesi di illiceità nel comportamento dell’amministrazione».
Al centro c’è, come noto, la realizzazione del progetto della “Piazza Coperta” di San Concordio, progetto “Quartieri Social”, ormai in fase avanzata, realizzata sull’area del parco la Montagnola. Un progetto che il comitato Per San Concordio ha osteggiato per anni, con una battaglia serrata. Ci sono stati anche momenti di tensione, quando gli addetti delle ditte incaricate hanno proceduto al taglio degli alberi contemplato dal progetto. Il comitato ha usato tutte le armi in suo possesso, compresi esposti presentati alla procura e ricorso alla Corte dei Conti. Il primo esposto è stato archiviato, per il secondo «aspettiamo di sapere – sono le uniche parole che provengono dal comitato –. Attendiamo anche il responso della Corte dei Conti, ma sappiamo che per questo ci vuole tempo. L’amministrazione vuole chiamarci in causa perché le abbiamo fatto le pulci. Dal nostro punto di vista non era molto regolare un progetto che prevedeva l’abbattimento di 42 alberi e del muro di una scuola, il taglio di un’area scolastica e l’intervento sull’area naturale dei Chiariti».
Da quanto si apprende, il comitato ammette di essere a conoscenza della causa civile a seguito della lettura della determina sull’albo pretorio online del Comune, ma di non avere ricevuto (a ieri, ndr) alcuna comunicazione in merito. Diversamente, il sindaco Alessandro Tambellini riporta che le lettere sono partite all’indirizzo dei rispettivi destinatari. «Non intendo rilasciare alcuna dichiarazione in questo momento – spiega il primo cittadino –. Per quanto mi riguarda, mi attengo al contenuto delle missive già notificate. Presto potremo dire di più su questa vicenda». Il sindaco non rivela i termini della causa, né l’entità del risarcimento richiesto al comitato Per San Concordio. Voci che si sono rincorse non più tardi di ieri lo quantificavano in diverse decine di migliaia di euro.
La vicenda del Comune che fa causa al comitato ha suscitato vari commenti anche tra i consiglieri comunali. Risulta infatti che Massimiliano Bindocci, capogruppo dei Cinquestelle, abbia depositato una richiesta di accesso agli atti preparatori della causa civile ai fini di una interrogazione e contestualmente la richiesta di convocazione della commissione controllo e garanzia. «Trovo vergognoso – dichiara, raggiunto telefonicamente, Bindocci – che l’amministrazione si muova nei termini di una richiesta danni verso un comitato che ha visto tagliare alberi sul proprio territorio e che ha fatto azioni legati poi archiviate. L’amministrazione deve rispettare chi dissente, non può volere danni dai più deboli. Chiedo al candidato sindaco Francesco Raspini di prendere le distanze da questo modo di agire». © RIPRODUZIONE RISERVATA