47 anni, stava pedalando sulla strada provinciale quando è finito sulla corsia opposta. Inutile il trasporto con l’elisoccorso a Pisa
CAMAIORE. Uno scontro violentissimo su una delle strade più trafficate di Camaiore. Al punto da spezzare a metà, come ramoscelli secchi, i tubolari in fibra di carbonio che componevano il corpo centrale della sua bicicletta da corsa della nota marca Bianchi. Per Alessandro Guaspari, avvocato 47enne che viveva con gli anziani genitori a Borgo a Mozzano, non c’è stato niente da fare: l’impatto, frontale e diretto, con un furgoncino Piaggio Porter lo ha fin da subito ridotto in condizioni particolarmente gravi. Disperate anche agli occhi dei primi soccorritori che non hanno potuto far altro che chiamare l’elisoccorso Pegaso e richiedere il suo trasferimento urgente all’ospedale di Cisanello. Dove, un paio d’ore dopo l’incidente, le speranze si sono definitivamente spente.
L’incidente è avvenuto ieri intorno alle 13,30 su via Bellosguardo, strada provinciale particolarmente trafficata che fiancheggia Camaiore, pressappoco all’altezza dell’incrocio con via Fondi (che dalla via principale ripiega invece verso il centro del capoluogo). Alessandro, ciclista amatoriale e appassionato di bici da corsa, stava percorrendo la provinciale provenendo in direzione di Viareggio. Pochi metri dopo l’incrocio con via Fondi, però, è accaduto qualcosa che – anche per la polizia municipale di Camaiore, che ha eseguito i rilievi e sta proseguendo il lavoro d’indagine – risulta inspiegabile: la bici del 47enne di Borgo a Mozzano finisce nella corsia opposta.
Nessuno tra le forze dell’ordine intervenute osa pronunciarsi sull’accaduto, neppure valutare un’ipotesi più valida di altre. Tutto resta al vaglio dei vigili guidati dal comandante Claudio Barsuglia, intenti a far luce sulla vicenda così da fornire il quadro più completo alla Procura. Quel che è certo è che il cambio di rotta della bicicletta è stato improvviso. Tanto che il conducente del furgoncino Porter (un uomo residente a Camaiore, di 45 anni) non ha fatto in tempo ad avvedersi del ciclista, dritto di fronte a lui. L’impatto del frontale fa subito presagire la violenza dell’urto, lo stato in cui è ridotto la bici lo testimonia. Ma più di tutto, estremamente gravi appaiono le condizioni del giovane avvocato. Immediata la chiamata al 118. Sul posto si fionda l’ambulanza della Misericordia di Camaiore-Lido, la più vicina in zona, ma subito viene distaccata anche l’automedica. Agli occhi dei soccorritori però la situazione è disperata e capiscono subito che sul posto possono fare ben poco per stabilizzare il ciclista: viene allertato l’elisoccorso Pegaso e Alessandro – rimasto solo inizialmente cosciente ma con il respiro già compromesso – viene condotto in gran fretta al luogo di atterraggio (un terreno in via Carignoni). Solo una volta a bordo del Pegaso l’uomo viene intubato mentre, alzatosi in volo, l’elicottero lo trasporta in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale di Cisanello.
Vana però la corsa in sala operatoria per tentare di salvarlo: Alessandro Guaspari è morto un paio d’ore dopo il tragico incidente. Nonostante gli sforzi dei soccorritori, le complicazioni dovute al violento impatto non gli hanno lasciato scampo.
Esperto di diritto ambientale la sua passione era il ciclismo
BORGO A MOZZANO. Quella di Alessandro Guaspari è una famiglia conosciutissima a Borgo a Mozzano: il padre, Fabrizio, è stato a lungo ragioniere dalla Cassa di Risparmio di Lucca; la madre, Ilva, professoressa alle scuole medie Giovanni XXIII. Alessandro, descritto da chi lo conosceva come persona molto riservata, viveva con loro, coltivando le proprie passioni. A partire da quella della bicicletta, che praticava ormai da una ventina d’anni. E uno dei suoi “giri” preferiti era proprio quello che ierigli è risultato fatale: da Borgo a Mozzano verso Lucca, poi la via del Morianese, il Monte Magno, la Versilia e il ritorno verso l’entroterra e la Valle.
Poi c’era l’aspetto “professionale” della vita di Guaspari che, nel 2002, si era laureato in giurisprudenza all’università di Pisa e successivamente aveva aperto un proprio studio legale, conseguendo anche una specializzazione in diritto ambientale.
Ma più che sui codici e nelle aule di tribunale la sua vita si svolgeva dietro la gestione del patrimonio immobiliare di famiglia e, in particolare, dello splendido agriturismo di Pruneta di sopra, a Castelnuovo Garfaganana. Una struttura che seguiva con amore e che sotto la sua guida è diventata un luogo prediletto dei turisti (in gran parte stranieri) che vogliono trascorrere qualche giorno davanti allo spettacolo delle Alpi apuane.
La notizia della scomparsa di Guaspari, nel pomeriggio di ieri, si è rapidamente diffusa a Borgo a Mozzano, fra i tanti conoscenti suoi e dei genitori (la madre è attiva anche nella biblioteca comunale e nella locale sezione dell’istituto storico). Anche la Misericordia ha voluto esprimere la propria vicinanza ai genitori e alla zia Giuliana, soci della confraternita.
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