LIVORNO. Nel 2021 il tribunale di Livorno ha dichiarato il fallimento di 64 aziende in tutta la provincia. Una ogni quattro giorni lavorativi. L’anno precedente furono 68, 76 nel 2019 e 54 nel 2018. Siamo lontani dal 2013 quando andarono gambe all’aria 96 società, ma la situazione è ugualmente critica.
Delle 64 aziende fallite l’anno scorso ben 45 erano operative in città, due a Collesalvetti, due a Portoferraio, 4 a Rosignano, 5 a Cecina, 2 a San Vincenzo e 4 a Piombino.
La maggior parte sono piccole Srl con capitali sociali che non superavano i 10mila euro. Ma nel gruppo di chi ha dovuto alzare bandiera bianca ci sono anche nomi noti dell’imprenditoria livornese.
Per dimensioni, ma non solo, la storia che colpisce di più è quella nascosta dietro ad una sigla: C.S. Group Spa. Con le sue controllate, tutte aventi sede a Livorno: C.S. Milano, C.S. Roma, C.S. Firenze.
C.S. sta per Car Sharing. E riporta alla mente la scommessa imprenditoriale – fino ad un certo momento di successo – del livornese Emiliano Niccolai, con le sue macchinine elettriche nate all’ombra dei Quattro Mori, diffusesi a macchia d’olio in tante città italiane fino a diventare attrattive per l’investimento di un grosso gruppo cinese. Ma il nome di Niccolai e le sue minicar gialle riaccendono anche il ricordo di Majd Yousif, il libanese che due anni fa sembrava in procinto di acquistare il Livorno da Spinelli, prima di finire in manette in Olanda. Yousif lanciò il suo assalto alla società amaranto dalla sala riunioni di Scali Cerere numero 3, dove aveva sede legale proprio Cs Group di cui lui stesso, al momento del fallimento (datato 21 ottobre 2021) risultava ancora amministratore delegato, con Niccolai socio al 50% (per un valore di 500mila euro) a fianco di Tee Song Huat.
Dal calcio alla pallacanestro il passo è breve e nella lista dei fallimenti l’8 novembre spunta anche la Egg Company, già in liquidazione, di proprietà di Patrizio Tofani, ex presidente di Basket Livorno (condannato nel 2018 in rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi per il crac della società amaranto). La Egg, che si occupava di edilizia ma pure di marketing, era finita anche nell’inchiesta per il fallimento di BL.
Della fine amara di Primerose Srl, ultima fallita dell’anno scorso, il Tirreno aveva già raccontato: era la società immobiliare che deteneva il nuovo Teatro Lazzeri, di proprietà di Enrico Baracchino, Roberto Mei e Cristina Buselli. Dopo anni di sofferenza ha dichiarato fallimento improprio. Sempre nell’ambito immobiliare spuntano Alessio Veroni con la sua Nika e Alessio e Luca Salemmo con la Sogesa, mentre tra i nomi più noti compaiono Guido Nigiotti (con Centro Toys), Paolo e Riccardo Orsini di Telecentro (con TeleRadioCentro) e due concessionari d’auto: Corrado Fini, storico titolare di Renault Fini Motors in liquidazione e Renzo Trassinelli, titolare della fallita Auto Italia Mercedes, ora per Carrozzeria Auto Italia.
